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PRODUZIONE Spagna

Lois Patiño gira, in due fasi, Lúa vermella

di 

- L’acclamatissimo regista di Costa da Morte ha terminato la prima tranche di riprese del suo nuovo film, che proseguiranno i primi di luglio

Lois Patiño gira, in due fasi, Lúa vermella
Il regista Lois Patiño

“Un villaggio. Il tempo sembra essersi fermato. Tutti sono immobili mentre la natura e gli animali si muovono liberamente. Tuttavia, possiamo sentire gente che parla e in movimento, come se fossero in una dimensione sconosciuta. La sensazione è come essere in un limbo pieno di fantasmi. Tre donne anziane (sono streghe?) riescono a muoversi tra queste due dimensioni. Stanno cercando di fare qualcosa che non possiamo capire”: è la sinossi fornita da Felipe Lage, produttore di Mimosas [+leggi anche:
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di suo fratello Óliver Laxe, e del nuovo lavoro di Lois Patiño: Lúa vermella [+leggi anche:
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(titolo provvisorio: Tempo vertical), come già del suo pluripremiato Costa da Morte [+leggi anche:
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Il film è una coproduzione tra le compagnie Zeitun Films e Amanita Films, entrambe galiziane, con l’appoggio del AGADIC. Le riprese sono suddivise in due parti: dal 15 maggio al 3 giugno (3 settimane), nella zona di Monforte de Lemos (provincia di Lugo), e dal 3 al 15 luglio (due settimane), nella zona di Camariñas-Costa da Morte (A Coruña)

La squadra tecnica è composta da Lois Patiño (regista, direttore della fotografia e montatore), Adrián Orr (assistente alla regia, autore del premiato Niñato [+leggi anche:
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), Jaione Camborda (scenografa), Judith Cerqueiro (costumista) e Aníbal Menchaca (suono in presa diretta). Le attrici principali (nessuna professionista) sono Ana González, Carmen Martínez e Pilar Rodríguez. Il resto del cast è composto essenzialmente da figuranti locali.

Secondo Patiño, Lúa vermella, che ha come riferimenti Alain Resnais (specialmente L’anno scorso a Marienbad) e Wim Wenders (Il cielo sopra Berlino), Béla Tarr e Pedro Costa, “cerca di intrecciare la finzione con il saggio documentario e audiovisivo. Sarà un film fantasma che si svolge in un villaggio della Galizia, dove il mistero partirà da una proposta narrativa innovativa. Gli spunti di riflessione provengono da una nozione locale, per aprirsi a un concetto universale. Ci concentreremo su come noi, galiziani, ci relazioniamo con la morte e i miti della nostra cultura. Nel film, fantasmi e spiriti convivranno insieme con il presente nello spazio del villaggio. Questo ci porterà a vivere il tempo in modo diverso, in cui l’istante e la durata, la ripetizione e l'immobilità trasmetteranno una maggiore densità temporale. Qui, la linea del tempo si spezza e sosteniamo le idee di Henri Bergson: il tempo si estende e si contrae”. 

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(Tradotto dallo spagnolo)

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