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VENEZIA 2017 Fuori concorso

Loving Pablo: oppure no?

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- VENEZIA 2017: Fernando León de Aranoa ci consegna un discutibile racconto cinematografico della vita di Pablo Escobar, proiettato fuori concorso al Lido; le star sono Penélope Cruz e Javier Bardem

Loving Pablo: oppure no?
Javier Bardem and Penélope Cruz in Loving Pablo

“Se piango per un uomo, preferisco farlo su un jet privato, piuttosto che in un autobus” dice la voce fuori campo delle giornalista televisiva Virginia Vallejo (Penélope Cruz), nell'ultimo film sul signore colombiano della droga, Pablo Escobar. Sarebbe forse troppo snob dire anche che se si deve piangere per un film, è comunque meglio farlo alla Mostra del cinema di Venezia, piuttosto che in un multiplex di periferia.

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, adattamento delle memorie di Virginia Vallejo, Loving Pablo, Hating Escobar, è stato proiettato fuori concorso al Lido. Scritto e diretto da Fernando León de Aranoa e con Javier Bardem nei panni di Escobar. L'attore ha visibilmente messo su peso per interpretare il signore colombiano della droga e sembra determinato a mostrare la sua pancia in ogni occasione. Il padre di ogni aumento di peso in vista di un film è Robert De Niro, il protagonista di Toro scatenato, al quale viene tributato un omaggio con un riferimento a Cape Fear, nella scena in cui Escobar tira fuori la testa dall'acqua. Bisogna riconoscere che sono questi chili di troppo a offrirci il momento migliore del film: quando Escobar corre attraverso gli alberi per scappare alla polizia, c'è una lunga scena in cui il suo didietro ondeggia su e giù tra gli alberi; questa scena merita veramente di esser vista.

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Ma nessuno strato di grasso può ammorbidire la strana decisione di raccontare questa storia in spanglish. Persino le scene tra Cruz e Bardem, moglie e marito nella vita, saltano senza coerenza alcuna dallo spagnolo all'inglese, in una mossa mal calcolata, che sembra pensata più che altro per attirare il mercato internazionale. Bardem non è affatto a suo agio con la lingua inglese e bofonchia le sue battute al punto che, a volte, è difficile capirlo.

In netto contrasto, Cruz ci regala una brillante performance nel ruolo della sua amante, accentuando la personalità da stella della TV del suo personaggio. Il fatto che formino una coppia mal assortita si addice bene alla storia, perché in effetti Vallejo era un'icona della moda e vedeva Escobar come un uomo un po' rozzo, nonostante il suo fiorente conto in banca. Il suo racconto, condotto in maniera eccessivamente dettagliata, spiega perché Escobar non avrebbe mai lasciato sua moglie e i suoi figli per lei, nonostante la sua eleganza e le sue acconciature. Tuttavia, il film si tiene stranamente alla larga – stranamente, dato il punto di vista narrativo di Vallejo – dall'approfondire la relazione tra i due. Presto si capisce che questa scelta è dettata dal fatto che gli autori sono più interessati alla figura di Escobar che a quella di Vallejo, quindi nonostante il film dovesse rappresentare lo sguardo dell'amante, ci sono moltissime scene con Escobar di cui lei non poteva neppure essere a conoscenza.

Il film segue la tipica narrazione sequenziale di qualsiasi altro film su Escobar, partendo dal mostrarlo come politico, poi come uomo del popolo, come un duro, un prigioniero, un fuggitivo e infine un uomo in fuga, prima di venire ucciso. Di Vallejo invece sappiamo meno, anche se la sua è la storia più intrigante, in particolare per la sua amicizia con l'agente Shepard, della DEA, e per la sua battaglia per sfuggire all'etichetta di “amante di Escobar”. È quindi un peccato che la sua storia sia relegata ai margini di quella di Escobar.

Loving Pablo è una coproduzione spagnolo-bulgara, prodotta da B2Y Productions e da Escobar Producciones. Le vendite sono gestite da Nu Image/Millennium Films (Stati Uniti).

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(Tradotto dall'inglese)

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