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VENEZIA 2017 Fuori Concorso

Silvio Soldini ci mostra Il colore nascosto delle cose

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- VENEZIA 2017: Valeria Golino nei panni di una donna non vedente ritorna protagonista di un film del regista milanese a vent'anni da Le acrobate

Silvio Soldini ci mostra Il colore nascosto delle cose
Valeria Golino in Il colore nascosto delle cose

Silvio Soldini torna alla Mostra di Venezia a 24 anni da Un'anima divisa in due, per il quale Fabrizio Bentivoglio vinse la Coppa Volpi per la migliore interpretazione. Con il suo undicesimo film, Il colore nascosto delle cose [+leggi anche:
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, il regista milanese ritrova dopo vent'anni la protagonista del suo Le acrobate, Valeria Golino, nei panni di una donna non vedente. Il film, prodotto da Lumière & Co. e Ventura Film con Rai Cinema, esce domani nelle sale italiane in 203 copie con Videa. Le vendite estere sono affidate a Celluloid Dreams

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Il film si apre con una lunga sequenza di dialogo sullo schermo buio. Poi si apre uno squarcio sulla scena, un "museo sensoriale" in cui il protagonista maschile Teo (Adriano Giannini) ha appena compiuto, con grande disagio, un percorso al buio con i colleghi.  La loro guida era proprio Emma (Valeria Golino), che di mestiere fa l'osteopata e va lì una volta a settimana. Teo fa il pubblicitario, dunque lavora essenzialmente con le immagini, e questo rimarca l'enorme distanza che lo separa dalla donna non vedente che si innamorerà di lui.  

Soldini aveva girato nel 2013 un documentario intitolato Per altri occhi – Avventure quotidiane di un manipolo di ciechi [+leggi anche:
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, che seguiva un fisioterapista, una musicista, uno scultore e altre persone che avevano in comune la cecità ma anche una enorme voglia di vivere, scavalcare gli ostacoli, praticare sport e altre attività solitamente precluse ad un portatore di handicap. Da quella esperienza, che deve averlo segnato profondamente, il regista è partito per scrivere il film con Doriana Leondeff e Davide Lantieri. Le lunghe ricerche compiute per il documentario, gli incontri e le frequentazioni con non vedenti e con coloro che sono vicini a queste persone gli hanno permesso di pensare una storia che non utilizzasse i soliti patetici luoghi comuni e riportasse invece la realtà quotidiana di queste persone con un buon grado di realismo.

Nel film è evidente il lavoro compiuto da Valeria Golino, di osservazione dei gesti quotidiani dei non vedenti: muoversi per la città con il bastone, fare la spesa, cucinare, insomma compiere azioni che a tutti noi sembrano scontati, come usare un cellulare. Restituendo insomma la "normalità" di chi vive una vita al buio. Il colore nascosto delle cose è una commedia sentimentale in cui il rapporto sensoriale che si stabilisce tra i due protagonisti è capace di annullare le distanze. Teo, uomo in fuga da se stesso e dalle proprie responsabilità, è spinto a guardarsi dentro e cambiare, in un finale che rimane aperto. 

Il film al cinema può essere fruito da non udenti e non vedenti attraverso la app MovieReading.

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