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SAN SEBASTIAN 2017 Concorso

Recensione: Pororoca

di 

- SAN SEBASTIÁN 2017: Constantin Popescu confeziona una pellicola di forte impatto che racconta di come la perdita può trasformarsi in ossessione

Recensione: Pororoca
Bogdan Dumitrache in Pororoca

Interpretazioni eccellenti, un ritmo ostinato e una regia di livello sono gli ingredienti principali del terzo film del regista rumeno Constantin Popescu, misteriosamente ma deliberatamente intitolato Pororoca [+leggi anche:
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, adesso in lizza per la Conchiglia d’Oro al 65esimo Festival internazionale del cinema di San Sebastiàn. In un’industria cinematografica talmente legata al cosiddetto “apartment drama”, Popescu naviga nuove acque, sconosciute e più cupe, con la sua storia su una famiglia sconvolta da un tragico evento.

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Pororoca segue una coppia intorno alla trentina, Tudor (Bogdan Dumitrache) e Cristina (Iulia Lumânare), che conducono una vita agiata a Bucharest con i loro due bambini, Ilie e Maria. È una calda estate, il parco è vicino, e uno dei passatempi preferiti di Tudor è di portare lì i figli, dove possono giocare con i loro amici. È difficile immaginare una famiglia più felice – fino a quando Maria scompare improvvisamente mentre Tudor è distratto.

Un’indagine della polizia, una misteriosa chiamata e una figura ancora più misteriosa vista in una foto di quel giorno al parco creano un’atmosfera da thriller, ma Popescu non si accontenta di fare un film di genere davvero raro e alza la posta in gioco proponendo una coinvolgente esplorazione psicologica della perdita e di quanto questa possa intaccare la comunicazione all’interno della famiglia. Aiutato da performance di alto livello, il film mostra con un’efficacia sconvolgente quanto la vita familiare sia simile a un castello di carte: rimuovendone una alla base tutto crolla, lasciando un vuoto al centro del salotto di una famiglia.

A questo proposito, sarebbe stato difficile trovare un titolo migliore di Pororoca, un chiaro riferimento al devastante mascheretto che risale la corrente del Rio delle Amazzoni. Nella sceneggiatura di Popescu, la scomparsa di Maria ha esattamente lo stesso effetto distruttivo sulla vita dei genitori, cambiando il peso delle parole, i gesti, le azioni i sentimenti più profondi. I personaggi secondari vengono messi al centro dell’attenzione in modo funzionale per mostrare come sia impossibile capire dall’esterno questo terremoto emotivo. Come può uno sconosciuto capire il vuoto che il destino incerto di Maria sta creando nella famiglia o lo sgomento di quando si comincia a utilizzare il tempo passato nelle conversazioni?

Con la maggior parte degli attori rumeni formati per diventare attori di teatro, molte caratteristiche locali vengono meno a causa di una serie di manierismi teatrali che non sono proprio fatti per il grande schermo. Ma Pororoca è uno dei pochi esempi in cui gli attori sono sempre impeccabili, anche in una lunga scena di 18 minuti difficile, emozionante e coreografata in maniera perfetta, senza dubbio una delle scene più belle mai viste nel cinema rumeno. Conosciuto per Il caso Kerenes [+leggi anche:
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di Corneliu Porumboiu, Bogdan Dumitrache diventa immediatamente uno dei più grandi nomi nel panorama cinematografico rumeno con la sua interpretazione di Tudor Ionescu, che lentamente prende la via dell’ossessione in Pororoca. Sarebbe difficile da battere per qualsiasi premio per l’interpretazione e sarà impossibile batterlo ai Gopo rumeni nel 2019.

Pororoca è stato prodotto da Scharf Advertising (Romania) e coprodotto da Irreverence Films (Francia). Le vendite internazionali sono affidate a Wide Management.

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(Tradotto dall'inglese da Giulia Gugliotta)

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