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LES ARCS 2017

Il meglio del cinema europeo a Les Arcs

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- Il Festival del Cinema Europeo di Les Arcs ha reso noto il programma della sua ricca 9a edizione che si svolgerà dal 16 al 23 dicembre 2017

Il meglio del cinema europeo a Les Arcs
Nico 1988 di Susanna Nicchiarelli

Diventato nel corso degli anni un appuntamento imperdibile per i professionisti della settima arte del Vecchio Continente, il Festival del Cinema Europeo di Les Arcs he svelato l’impressionante programma della 9a edizione.

I dieci lungometraggi (di cui 8 alla loro prima francese) in lizza per la Freccia di Cristallo 2017 saranno valutati da una giuria presieduta alla fine da Céline Sciamma (che sostituisce Andrea Arnold, che sta girando un film negli Stati Uniti) affiancata dalle attrici Clotilde Coureau e Natacha Réigner, dal regista ungherese László Nemes e dal compositore russo Evgueni Galperine. La gara sarà caratterizzata da una perfetta parità perché il direttore artistico Frédéric Boyer ha deciso di inserire cinque titoli realizzati da donne: Nico 1988 [+leggi anche:
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intervista: Susanna Nicchiarelli
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dell’italiana Susanna Nicchiarelli (vincitrice di Orizzonti a Venezia), Mademoiselle Paradis [+leggi anche:
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intervista: Barbara Albert
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dell’austriaca Barbara Albert (in gara a Toronto e a San Sebastian), La mauvaise réputation [+leggi anche:
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intervista: Iram Haq
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(What Will People Say) della norvegese Iram Haq (anch’esso scoperto a Toronto), la produzione olandese e polacca Beyond Words [+leggi anche:
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intervista: Urszula Antoniak
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di Urszula Antoniak (in gara a San Sebastian) e Scary Mother [+leggi anche:
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intervista: Ana Urushadze
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della georgiana Ana Urushadze (miglior lungometraggio di debutto a Locarno). Contro di loro, Lean On Pete [+leggi anche:
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(presentato a Venezia) del britannico Andrew Haigh, Le Capitaine [+leggi anche:
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intervista: Robert Schwentke
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del tedesco Robert Schwentke (premio speciale della giuria per la fotografia), Disappearance [+leggi anche:
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intervista: Boudewijn Koole
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dell’olandese Boodewijn Koole (alla sua prima a Toronto), The Charmer [+leggi anche:
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intervista: Ardalan Esmaili
intervista: Milad Alami
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del danese Milad Alami (che aveva fatto l’apertura della sezione New Directors a San Sebastian) e Arrhytmia [+leggi anche:
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intervista: Boris Khlebnikov
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del russo Boris Khlebnikov (premio come miglior attore a Karlovy Vary).

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Tre film italiani faranno parte del programma “Playtime”: Brutti e cattivi [+leggi anche:
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di Cosimo Gomez, Chiamami col tuo nome [+leggi anche:
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Q&A: Luca Guadagnino
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di Luca Guadagnino e Il colore nascosto delle cose [+leggi anche:
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di Silvio Soldini. Ci saranno tre film francesi: La douleur [+leggi anche:
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intervista: Emmanuel Finkiel
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di Emmanuel Finkiel, La fête est finie [+leggi anche:
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di Marie Garel Weiss e La surface de réparation [+leggi anche:
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di Cristophe Régin. Anche la Gran Bretagna contribuirà, con i suoi tre film: The Death of Stalin [+leggi anche:
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di Armando Iannucci, L’ora più buia [+leggi anche:
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di Joe Wright e The Escape [+leggi anche:
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di Dominic Savage).

La sezione “Hauteurs” permetterà di apprezzare Good Favour [+leggi anche:
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dell’irlandese Rebecca Daly, Life Guidance [+leggi anche:
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dell’austriaca Ruth Mader, Dopo la guerra [+leggi anche:
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dell’italiana Annarita Zambrano, Pororoca [+leggi anche:
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del rumeno Constantin Popescu, Cargo [+leggi anche:
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del belga Gilles Coulier, Chien [+leggi anche:
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del francese Samuel Benchetrit e Le ciel étoilé au dessus de ma tête [+leggi anche:
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del connazionale Ilan Klipper.

Quest’anno, il focus del festival sarà sulla Germania in quanto saranno 10 i titoli, comparsi negli ultimi anni, a essere proiettati (tra cui Freedom [+leggi anche:
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intervista: Jan Speckenbach
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di Jan Speckenbach, Lomo-the Language of Many Others [+leggi anche:
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di Julia Langhof e Axolotl Overkill [+leggi anche:
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di Helene Hegemann).

La sezione documentari presenterà la prima francese di Marianne Faithfull, Fleur d’âme [+leggi anche:
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di Sandrine Bonnaire, Bobbi Jene [+leggi anche:
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della danese Elvira Lind, Ni juge, ni soumise [+leggi anche:
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intervista: Jean Libon e Yves Hinant
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del duo belga Jean Libon - Yves Hinant e French Waves di Julian Stark.

Il programma propone inoltre la sezione Snow Frayeurs (con Revenge [+leggi anche:
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della francese Coraline Fargeat, Euthanizer [+leggi anche:
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del finlandese Teemu Nikki e Four Hands [+leggi anche:
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del tedesco Oliver Kienle), la proiezione dei tre film finalisti del premio LUX del Parlamento europeo (120 battiti al minuto [+leggi anche:
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intervista: Arnaud Valois
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del francese Robin Campillo, Sámi Blood [+leggi anche:
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della svedese Amanda Kernell e Western [+leggi anche:
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intervista: Jonas Dornbach
intervista: Valeska Grisebach
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della tedesca Valeska Grisebach), alcune sessioni speciali, un programma scolastico e una competizione per cortometraggi, la cui giuria sarà presieduta da Rémi Bezançon.

Inoltre, la norvegese Iram Haq riceverà il 4° premio Les Arcs - Donna Sisley del Cinema e il festival sarà teatro del laboratorio “Femme de Cinéma” (Donna del Cinema) con un seminario di Noémie Lvovsky.

Il tutto senza dimenticare gli eventi per i professionisti con l’Industry Village che riunirà circa 500 professionisti nell’ambito dei 20 progetti del Villaggio delle Coproduzioni (dal 16 al 19 novembre), dei 14 film del progetto Work In Progress (il 17 dicembre), del Village des Écoles e del Music Village Pro. Ci sarà anche il Vertice Distributori Esercenti (dal 19 al 23 dicembre, durante il quale verranno proiettati 13 lungometraggi e ci saranno anche dei laboratori) e gli Appuntamenti franco-tedeschi del cinema, guidati da UniFrance e German Films, in collaborazione con il CNC e la FFA, e che si svolgeranno dal 18 al 20 dicembre.

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(Tradotto dal francese)

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