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INDUSTRIA Svizzera

Ultima tappa di Connect to Reality al Geneva Film Festival

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- Il GIFF accoglie la terza e ultima tappa del progetto Connect to Reality, piattaforma di discussione sul futuro del mondo dell’audiovisivo in Svizzera

Ultima tappa di Connect to Reality al Geneva Film Festival
(© Stella Falcoz)

Dopo il Festival del Film Locarno e il festival di Zurigo, il GIFF si è trasformato nell’arena dove autori, registi, produttori e rappresentanti d’istituzioni del settore cinematografico svizzero ma anche invitati internazionali si sono incontrati per dibattere sul tema : quali sono le forze e le debolezze del sistema di incoraggiamento della creazione indipendente elvetica ? Molti dei partecipanti in Connect to Reality hanno sottolineato l’importanza della manovra anche se vorrebbero in futuro che le discussioni si svolgessero in un clima più “sereno” e costruttivo. 

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Il GIFF ha aperto le danze con un dibattito sulla creazione animato dal regista e autore svizzero Jacob Berger, il cineasta indiano Sanal Kumar Sasidharan e la produttrice franco polacca Maria Blicharska. Le persone presenti hanno sottolineato l’importanza di trovare un modello di finanziamento più flessibile che permetta di liberare maggiormente la creatività del settore audiovisivo.

Dalle differenti discussioni e tavole rotonde emergono interessanti spunti di riflessione. A livello della formazione la maggior parte degli ospiti presenti rigetta la proposta di creare una grande scuola nazionale di cinema ma vorrebbe comunque che venisse favorita una maggiore mobilità tra le varie scuole a livello di Bachelor. Si auspica anche la creazione di un Master nazionale con delle specializzazioni proprie a tutti i mestieri dell’audiovideo. Gli studenti dovrebbero essere maggiormente in contatto con la realtà grazie a stages e rapporti diretti con i produttori. 

Per quanto riguarda il tema della continuità, sono emersi tre “problemi”: l’assenza di distinzione per quanto riguarda i finanziamenti tra le nuove leve e i professionisti già “rodati”, i rapporti spesso tesi tra autori e produttori, senza dimenticare l’assenza di sceneggiatori specializzati sul suolo elvetico. Per tentare di far fronte a questi problemi sono state fatte varie proposte. Quella che ha riscontrato il maggior successo si basa sull’introduzione di uno “slate funding” per gli autori, sul modello europeo, che gli permetta di sviluppare almeno tre progetti simultaneamente in associazione con uno o più produttori.

I partecipanti a questa terza tappa di Connect to Reality auspicano anche l’introduzione di un aiuto automatico per progetti audiovisivi che dispongono già del sostegno dei più importanti attori nel campo della produzione e della diffusione. Da questo punto di vista si potrebbe anche considerare di creare un sistema “ovni track” per incoraggiare i nuovi formati e i progetti che escono dai sentieri battuti ma anche un “fast track”, basato sul modello canadese, che permetta a dei cineasti, soprattutto quelli “novizi”, di girare un film con pochi mezzi ma più velocemente con una reale presa di rischi dal punto di vista artistico. 

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