email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FESTIVAL Islanda

Viktoría vince il Shortfish Prize a Stockfish

di 

- La vetrina islandese di molti dei migliori film del circuito dei festival si è chiusa a Reykjavík

Viktoría vince il Shortfish Prize a Stockfish
Il regista Brúsi Ólason con il suo Shortfish Prize (© Stockfish/Patrik Ontkovic)

La quarta edizione dello Stockfish Film Festival a Reykjavík non è partita sotto i migliori auspici. Il film d’apertura, An Ordinary Man, con Ben Kingsley e l’attrice locale Hera Hilmars, è stato una grande delusione, semplicemente perché il regista Brad Silberling non sembra aver capito davvero la Guerra dei Balcani, che è al centro della trama. Ma poi le cose sono andate meglio.

Stockfish propone molti dei migliori film del circuito dei festival, come il vincitore dell’Oscar al miglior film in lingua straniera Una donna fantastica [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
e il nominato allo stesso trofeo Loveless [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Andrey Zvyagintsev
scheda film
]
, e altri film un po’ meno conosciuti ma di qualità simile, come Spoor [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Agnieszka Holland
intervista: Zofia Wichlacz
scheda film
]
, November [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Rea Lest
scheda film
]
, Beauty and the Dogs [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Kaouther Ben Hania
scheda film
]
, The Workshop [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Laurent Cantet
scheda film
]
e What Will People Say [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Iram Haq
scheda film
]
. L’ultimo è diretto da Iram Haq, che ha partecipato a un panel del Nordic Filmmakers Meeting Point con i registi svedesi-danesi Isabella Eklöf e Frida Barkfors, il regista finlandese Zaida Bergroth, e i registi islandesi Ísold Uggadóttir e Dögg Mósesdóttir, ma purtroppo questi altri cineasti non avevano un film al festival, sebbene molti di loro abbiano presentato di recente i loro lavori, molto ben accolti. 

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Il festival prevedeva anche una competizione di primi cortometraggi chiamata Shortfish, con sei lavori di registi e produttori islandesi. Il premio è andato al film di Brúsi Ólason Viktoría, su una donna single sulla sessantina, che lotta per mantenere a galla il caseificio di famiglia. L'agricoltore solitario ed eccentrico è un caposaldo dei film islandesi, ma una protagonista femminile è alquanto insolita.

È stata una competizione omogenea, con cinque dei sei film di qualità simile e molti di essi mostranti con orgoglio le loro influenze. Behind Closed Curtains ricalca drammi scandinavi adolescenziali come lo show televisivo Skam e film come Show Me Love; il cortometraggio documentario I'll See You Soon riecheggia il pluripremiato documentario islandese Salóme (entrambi si occupano di anziane parenti degli autori in un modo molto personale); Open, ambientato a Austin, è una commedia nella tradizione mumblecore, e The Day the Beans Ran Out è meglio descritto come il film di zombi che Wes Anderson non ha mai avuto modo di fare. Molti dei film sono opera di studenti, il che potrebbe spiegare perché sono ambientati in luoghi diversi come l'America e la Norvegia, così come in Islanda.

Infine, il festival ha mostrato sette works in progress, molti dei quali sembravano promettere bene. I film islandesi recenti evitano la politica, ma sia And Breathe Normally [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Ísold Uggadóttir
intervista: Kristin Thora Haraldsdóttir
scheda film
]
di Ísold Uggadóttir che l’imminente Woman at War [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Benedikt Erlingsson
intervista: Benedikt Erlingsson
scheda film
]
, seguito comico-dark di Storie di cavalli e di uomini [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Benedikt Erlingsson
scheda film
]
Benedikt Erlingsson, sembrano andare in un’altra direzione. Anche i nuovi arrivati sono risultati promettenti, in particolare l'attore Magnús Jónsson, il cui debutto alla regia, Taka 5 [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
, parla di un regista che rapisce un certo numero di attori per girare il suo film e potrebbe essere la migliore commedia islandese a venire, a giudicare dalla scena che è stata proiettata.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy