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VISIONS DU RÉEL 2018

Recensione: Sisters

di 

- Peter Entell presenta in prima mondiale a Visions du Réel un ritratto intimo di tre donne che condividono una forza straordinaria, che nasce dalle viscere stesse della terra

Recensione: Sisters

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Peter Entell torna a Visions du réel (nella nuova sezione Burning Lights, dedicata alla sperimentazione di nuovi linguaggi cinematografici) con Sisters [+leggi anche:
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, un film dal tema tanto semplice quanto profondo: quello della relazione fra sorelle.

Il punto di partenza e il fulcro della sua indagine sono tre donne (Shelly, Sian e Linda) che si sono istintivamente e grazie ad una serie di fortunati eventi riconosciute come sorelle: di cuore, di sangue, di vita. Sin dall’inizio Sisters dissemina sul suo cammino tante piccole incognite che stuzzicano la nostra curiosità. Perché il film si apre sulle immagini di un’allegra festa di compleanno dalle parvenze decisamente “eighties”? Chi sono le persone presenti ma soprattutto chi è la festeggiata che da subito capta la nostra attenzione? Invece di guidarci, la voce del regista fuori campo sembra divertirsi a amplificare un primo arcano che spetta a noi spettatori-investigatori svelare.

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Quello che è certo, è che dal primo momento in cui la festeggiata, Shelly, appare sullo schermo, tutto cambia: l’atmosfera s’illumina e il sipario si alza su un clown triste che vorremmo tanto avvicinare. Per aggiungere una dose supplementare di mistero Peter Entell suggerisce, da dietro la cinepresa, che in realtà sarebbe stato meglio cominciare la storia dal primo incontro fra Shelly e Linda (che ha avuto luogo nel 2011).

Ben inteso però questo non è il modo in cui il regista intende costruire il suo racconto che invece di avanzare in modo lineare si delinea più come una storia a bivi. Bivi o scelte (fatte o subite) che definiscono la traiettoria vitale delle tre Sisters di cuore che Peter Entell ha deciso di portare alla luce.

Dall’intimità della festa di compleanno iniziale il film ci fa viaggiare ancora più lontano nel passato, fino al piccolo villaggio in Svizzera dove Shelly e Sian si sono conosciute e hanno trascorso la loro infanzia. Ma perché in questo paesino bucolico e montano tutti (o almeno i personaggi che il regista ci mostra) sembrano parlare alla perfezione inglese? Che relazione c’è fra l’Australia, sempre presente nel racconto, e la Svizzera, custode dei ricordi d’un infanzia dorata? Più il film avanza e più le piccole e misteriose ombre che planano sul personaggio di Shelly aumentano. Ombre che invece di annunciare un temporale sembrano servirle da rifugio contro un sole troppo accecante. A rischiarare questi angoli oscuri, dove le parole di Shelly non si avventurano mai, ci pensano Sian e Linda, custodi di un mondo intimo di cui nemmeno loro conoscono tutti i segreti. Con rispetto e affetto Sian e Linda, così come il regista, si prendono cura di un enigma che rappresenta l’essenza stessa di Shelly, privata del diritto di scegliere quale corso dare alla propria vita. 

Partendo dal risultato di una serie di incredibili circostanze: un’adozione tenuta nascosta, una sorella di cui non si conosceva l’esistenza e un’amicizia meravigliosa e preziosa che ne è in un certo senso il risultato, Peter Entell cerca di ripercorrere a ritroso il corso di una storia straordinaria. Il risultato è un ritratto di tre donne meravigliose: complesse, arrabbiate, combattive e (infine) libere. Tre donne fuori dagli schemi che sembrano uscire direttamente dalle pagine di un best seller. 

Sisters è prodotto da Show and Tell Films (che si occupa anche delle vendite), RTS e SRG SSR.

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