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VISIONS DU RÉEL 2018

Recensione: 1999 - Wish You Were Here

di 

- Il film della regista canadese Samara Chadwick, presentato in competizione nazionale a Visions du Réel, parla con onirismo e coraggio dei tormenti giovanili

Recensione: 1999 - Wish You Were Here

Già presente nel 2016 a Visions du Réel per sostenere il suo primo lungometraggio in divenire nell’ambito del progetto “Pitching du réel”, Samara Chadwick presenta quest’anno al pubblico di Nyon, in competizione nazionale, la versione definitiva: 1999 - Wish You Were Here [+leggi anche:
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. Il film, prodotto in concomitanza tra Canada e Svizzera,è al contempo etereo e terreno, personale e universale, un omaggio intenso a chi è rimasto troppo tempo imprigionato nel silenzio. Come uscire da un rifugio-prigione che ci impedisce di rivivere il passato? La memoria è unica o multipla? Ecco alcune domande sollevate dal primo lungometraggio di Chadwick che propone di affrontare il dolore del passato attraverso il prisma del mezzo cinematografico.

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Nel 1999 la High School Mathieu-Martin di Moncton, in Canada, è toccata da un’anomala ondata di suicidi.  Samara decide di tornare nella città dove è cresciuta per intervistare i suoi vecchi compagni di classe, come lei toccati dai tragici eventi. La regista si avventura con la sua cinepresa nei corridoi e nelle aule di un luogo al contempo familiare e irreale, immateriale. Lontano dai luoghi comuni veicolati dai teen movie americani, le mura della High School di Moncton sembrano racchiudere in sé un tragico mistero. Quella della regista è una ricerca personale e identitaria dove le domande diventano più importanti che le risposte. Quale disagio giovanile si è impossessato di questo luogo nell’anno 1999? Perché la memoria di questi fatti sembra essere svanita? Per far rivivere i fantasmi del passato, la regista rispolvera i vecchi diari e le immagini di cassette VHS dove i piccoli e in apparenza insignificanti momenti quotidiani sembrano ora intrisi di un profondo mistero. Quotidiani momenti di felicità e spensieratezza ma anche testimonianze di uno smarrimento che sembra inghiottire tutto.

Attraverso le immagini di 1999 - Wish You Were Here Samara Chadwick da voce e corpo alle emozioni di quanti all’epoca non sapevano o potevano esprimerle. Il film ritraccia non tanto il filo degli eventi ma piuttosto il percorso emotivo di quelli che sono riusciti, in un modo o nell’altro, a sopravvivere. Ex studenti ma anche insegnanti, genitori o consulenti pedagogici si mettono a nudo davanti alla cinepresa affrontando, forse per la prima volta, i fantasmi del proprio passato. Per molti di loro è stato il silenzio a guidarli, come un vetro anti proiettili che li proteggeva dal dolore. Il silenzio li ha avvolti così come ha avvolto anche i fatti stessi, nel tentativo disperato di cancellare qualcosa che incoscientemente sapevano li avrebbe sconvolti.

Attraverso il suo film la regista cerca di aprire il vaso di Pandora dei ricordi, per rompere la solitudine e liberare i protagonisti da un silenzio che si è poco a poco trasformato in mutismo. I protagonisti di 1999 - Wish You Were Here si esprimono spesso in Chiac, un dialetto locale parlato nella loro adolescenza. Grazie a questo linguaggio misterioso e da una colonna sonora che sembra provenire direttamente dal passato, le immagini guadagnano uno strato supplementare d’intimità. Malgrado la durezza delle tematiche affrontate, 1999 - Wish You Were Here non perde mai la sua dimensione poetica, tenera e luminosa, come l’adolescenza stessa.

1999 - Wish You Where Here è prodotto da Parabola Films (Canada), Beauvoir Films (Svizzera), National Film Board of Canada e Schweizer Radio und Fernsehen (SRG SSR). La vendita e i diritti internazionali appartengono a CAT&Docs e National Film Board of Canada.

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