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FILM Italia

Caterina va a Roma

di 

- Paolo Virzi è tornato con un'altra bella commedia. Nel suo nuovo film una giovane provinciale scopre vizi e virtù degli abitanti della capitale. Nel cast Alice Teghil, Margherita Buy e Sergio Castellitto

Paolo Virzi è tornato. Dopo il suo viaggio americano in compagnia del ventenne Tanino, torna a giocare in casa con Caterina va in città [+leggi anche:
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(Guarda anche il making of).
Abbandonate le dolci colline della sua natia toscana, sbarca a Roma, sradicando la sua giovane protagonista dal paesotto dove è nata e cresciuta per gettarla in pasto alla Capitale in cui l’indifferenza regna sovrana e il potere a scuola come anche in politica, è diviso in ‘zecche’ e ‘pariolini’. Con lei il padre Giancarlo/Sergio Castellitto, insegnante di ragioneria con propositi di riscossa intellettuale e personale, e la madre, Agata/Margherita Buy, donna provinciale e dall’animo infantile.
E così la ragazzina dallo sguardo perso e perennemente sorpreso, interpretata da Alice Teghil, si ritrova nel bel mezzo di una tempesta, tanti sono i cambiamenti a cui è sottoposta. Di colpo immersa nella noncuranza di una città che si muove senza neppure rivolgerle uno sguardo, Caterina affronta la sua nuova vita con la stessa innocenza con la quale si avvicina ai mondi diversi solo in apparenza dei compagni di scuola e, in mezzo al turbinio di persone ed eventi per lo più sconvolgenti, rimane come protetta dalla sua natura semplice e fiduciosa.
Come per i precedenti anche in questo film il regista toscano elabora numerosi temi: al sapiente approfondimento del mondo degli adolescenti aggiunge quello delle difficoltà degli adulti a sentirsi persone tra altre persone e, attraverso una pletora di personaggi tratteggiati con rigorosa ed essenziale rapidità, racconta compiutamente i più diversi ambienti sociali. “Giancarlo, il padre di Caterina per esempio” ha spiegato il regista in conferenza stampa a Roma in occasione dell’uscita del film in Italia “Nella sua disperata e dolorosa irrequietezza, rappresenta un sentimento piuttosto emblematico di questi tempi, ovvero l’esclusione dal ‘partito di coloro che sanno stare al mondo’ , come lui stesso afferma in un momento del film”.
Ma c’è anche il politico Manlio Germano rappresentato da un ottimo Claudio Amendola, che si muove in quella classe politica ‘che ha la responsabilità di dirigere il Paese” sebbene provi imbarazzo davanti alle inopportune manifestazioni di orgoglio ‘squadrista’; come anche l’intellettuale di fede opposta, impersonati da Galatea Ranzi o da Flavio Bucci dirigono il Paese in un modo diverso ma altrettanto sostanziale.
“L’idea principale del film però era quella di attraversare l’Italia di oggi, anzi più esattamente la Roma di oggi, attraverso lo sguardo innocente di un’adolescente” ha aggiunto Virzi “Non è di politica che volevo parlare ma del modo di affrontare la vita di una famiglia della media borghesia, alle prese con una realtà che nel caso di Giancarlo, è affrontata con rancore, e nel caso di Caterina invece, con occhio ingenuo ma fondamentalmente più ottimista”.
Il film prodotto dalla Cattleya e da Rai Cinema è costato oltre 4 milioni di euro, e sarà distribuito su una combinazione di 150 copie dalla 01 Distribution, a partire dal prossimo 24 ottobre.

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