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FINANZIAMENTI Francia

Fondi anche a chi non è europeo

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Il ministro della Cultura, Renaud Donnedieu de Vabres, ha confermato ufficialmente l'intenzione di allargare alle società di produzione extraeuropee il diritto al sostegno pubblico. Il ministro ha però precisato che si augura che questa apertura avvenga in un contesto che privilegi gli investimenti su film girati in lingua francese o legati in qualche modo al territorio. Renaud Donnedieu de Vabres ha quindi incaricato la direttrice generale del Centre National de la Cinématographie (CNC), Catherine Colonna, di designare una figura che da qui a giugno apporti delle modifiche ai regolamenti, in concertazione con le varie realtà professionali del cinema francese.

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Questa nuova presa di posizione arriva dopo la polemica infinita sui finanziamenti a Una lunga domenica di passioni di Jean-Pierre Jeunet e L'ex-femme de ma vie di Josiane Balasko. Una polemica sull'apetura dei fondi pubblici alle società extraeuropee troncata dal ministero dopo mesi di discussione infruttuosa tra il Cnc e le associazioni dei professionisti della settima arte francese.
Tra quelle che si oppongono all'apertura ci sono l'Association des Producteurs indépendants (API) e il sindacato dei produttori indipendenti (SPI). La società degli Auteurs Réalisateurs Producteurs (ARP) e la Société des Auteurs et Compositeurs dramatiques (SACD) hanno invece giudicato positivamente la decisione del ministro che "dovrebbe favorire la produzione di opere cinematografiche di espressione francese" sottolineando al tempo stesso che delle regole rigide devono evitare una destabilizzazione del sistema produttivo francese.

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(Tradotto dal francese)

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