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VENEZIA 2005 Concorso

Il ghiaccio e il fuoco di Gabrielle

di 

Colpo da maestro ieri sera alla Mostra con la proiezione al Concorso ufficiale di Gabrielle [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, dimostrazione impeccabile del talento del cineasta francese Patrice Chéreau. Supportato da una magistrale interpretazione del duo Isabelle Huppert - Pascal Greggory, il nono lungometraggio del regista riesce a infondere un'energia moderna nel rigido mondo della grande borghesia della Prigi del 1912 e a rendere cinematografico lo stile utltra-letterario di un racconto dello scrittore britannico Joseph Conrad. Combinando virtuosismo visivo e intensità narrativa, il film ha ricevuto un'ottima accoglienza da parte della critica e dei professionisti a dispetto dell'abisso di percezioni di un mondo che sembra, a priori, separare lo spettatore del XXI° secolo da questi personaggi, prigionieri delle convenzioni sociali, che trattengono all'estremo le proprie emozioni, fino ad esplodere.

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Prendendo avvio da una brillante sequenza in bianco e nero che evoca un omaggio al cinema dei fratelli Lumière, Gabrielle segue inizialmente i pensieri del signor Hervey (Pascal Greggory ), uomo ricco e soddisfatto della sua posizione, dei suoi ricevimenti mondani e dei dieci anni di matrimonio, senza una nuvola, con Gabrielle (Isabelle Huppert). Una lettera, però, lo attende e fa vacillare il suo universo: sua moglie lo lascia per un altro. Una sorpresa che ne nasconde un'altra, poiché la donna torna appena qualche ora più tardi. Inizia allora una partita a scacchi tra l'uomo e la sua donna, la vernice esplode di fronte al caos emotivo e il colore s'impone definitivamente nell'immagine. Amore e disamore, passato segreto e rivelazioni dolorose, aggressività verbale e sofferenza interiore: la coppia regolerà i suoi conti per giorni, cercando disperatamente una via d'uscita alla constatazione del fallimento. E, spettatori attenti, i domestici e il cerchio mondano esercitano una enorme pressione sull'ambiente sociale dell'epoca. Un giogo di convenienze che va a strapparsi totalmente sia per il signor Hervey che per Gabrielle, che lascia percepire la sua confusione sentimentale imponendosi come precorritrice del femminismo.

Di una teatralità ammorbidita dalle numerose audacie della messa in scena, permessa dal brio del Direttore della Fotografia Eric Gautier, Gabrielle mesce un cocktail di gelo sociale e fuoco individuale, di classicismo e modernità del trattamento (la sceneggiatura è cofirmata da Patrice Chéreau e Anne-Louise Trividic). Quest'opera, ben allineata al lavoro di esplorazione del cineasta, è stata prodotta in maggioranza dai francesi di Azor Films con una coproduzione degli Italiani di Albachiara Produzioni. Il budget di 5.32 milioni di euro include anche un sostegno di 580mila euro del Fondo Eurimages, 280mila euro della regione Ile-de-France e 600mila euro di Arte France Cinéma. Venduto all'estero da StudioCanal e preacquistato, fra gli altri, per la Spagna, la Svizzera, il Benelux, la Grecia e l'Italia (Mikado), Gabrielle uscirà in Francia il 28 settembre (Mars Distribution ) e in Germania il 31 dicembre (Concorde).

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(Tradotto dal francese)

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