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FESTIVAL Belgio

Scene di lotta di classe a Belhorizon

di 

Dopo il film di Yvan Le Moine Vendredi ou un autre jour presentato ieri al Festival di Namur, sulla lotta di un uomo isolato che deve rivedere tutta la propria cultura, prima della chiusura di venerdì con Bunker Paradise [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Stefan Liberski
scheda film
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di Stefan Liberski, sulla caduta di una gioventù ricca e scontenta, ecco che il primo film di fiction di Inès Rabadán affronta a sua volta il tema della lotta di classe con un approccio tipico della favola bucolica e crudele.

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Carl (Emmanuel Salinger) va a vedere un hotel a tre stelle che vorrebbe acquistare. Il suo viaggio è fatto di leggere deviazioni e infimi avvenimenti che fanno sì che tutto vada storto. Questa uscita di strada gli fa vivere un istante fuori dal tempo in cui può presagire il senso delle cose. Come recita ironicamente il titolo, Belhorizon è ricco di una falsa dolcezza bucolica e di una estrema violenza contenuta, che non trovando spazio per venire fuori finirà per implodere. Interpretato da un gruppo di attori in grande forma, un Salinger sulla quarantina, brizzolato e malinconico, e una giovane attrice, Ilona del Marle, dallo sguardo forte e testardo, il film mette a confronto nell'hotel di campagna un gruppo di amici ricchi e viziati con questa ragazza (Esmeralda) e i suoi umili genitori spagnoli.

Il film di Rabadán strizza l'occhio a Buñuel con una bella scena onirica e inquadrature surrealiste. Si ritrova anche un languore stridente che sottolinea qui la trasmissione di generazione in generazione di un odio impossibile da placare. Inès Rabadán si spiega così: "C'è qualcosa di affascinante e crudele al tempo stesso in questa verità secondo la quale non si possono cancellare le nostre origini. Sogno un mondo in cui sparisca tutto questo, e dato che accade il contrario, voglio parlare proprio di questo. E' la sola cosa che mi interessa".

Belhorizon, prodotto da Denis Delcampe per Need Productions con Belgique flamande de Lumière Producties è coprodotto da Francia (OF2B Production), Svizzera (PCT Cinéma & Télévision) e Lussemburgo (Tarantula). enduto da Celluloïd Dreams, sarà distribuito da Lumière in Belgio. La data non è stata ancora fissata.

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(Tradotto dal francese)

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