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PRODUZIONE Spagna

Pedro Perez: "Una nuova legge all'inizio del 2007"

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"Dal punto di vista della creatività è un periodo stupendo, ma ci vogliono nuove regole per gli sgravi fiscali, per unificare in un'unica agenzia i settori dell'audiovisivo, per arginare il dominio della distribuzione americana". A parlare è Pedro Perez, presidente della Federazione di Associazioni dei Produttori Audiovisivi Spagnoli (FAPAE) che ha incontrato la stampa straniera a Madrid durante una rassegna sulla recente produzione spagnola.

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"E' assurdo - continua Prerez - che Volver [+leggi anche:
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, uno dei nostri maggiori successi, sia distribuito da una major Usa. Insieme a tutte le categorie del cinema, abbiamo preparato un disegno di legge che il governo deve approvare per l'inizio del 2007. Sono ottimista, in campagna elettorale il premier Zapatero ha definito il cinema un settore strategico. E nell'ambiente ha molti amici, con i quali si è impegnato personalmente".

L'esplosione di creatività, con film che affrontano temi come i matrimoni gay (Reinas [+leggi anche:
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), l'inseminazione assistita (Semen [+leggi anche:
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, vedi il nostro Focus), la religione (Cosas que hacen que la vida valga la pena), globalizzazione e precariato (El Metodo), l'emarginazione sociale (El penalti más largo del mundo ), è merito dell'"era Zapatero"? La politica del momento, secondo Perez, "riflette fermenti presenti nella società spagnola e merito del cinema è di raccontare questa società".

Gli spagnoli intanto fanno i conti con i risultati economici all'estero: "Il volume d'affari è passato negli ultimi tempi da 60 a 90 milioni di euro", dice Angel Martin Aceves, vicepresidente dell'Istituto del commercio con l'estero. "Ed è ancora più importante che con il cinema diffondiamo una cultura, una lingua, un'immagine del nostro Paese".

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