email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Le reazioni degli attori

di 

Dopo l’accoglienza calorosa all’anteprima al Festiva di Cannes, i quattro attori di Indigènes [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Jean Bréhat
intervista: Rachid Bouchareb
scheda film
]
di Rachid Bouchareb non potevano immaginare che, tre giorni dopo, avrebbero ricevuto il premio per l’interpretazione collettiva. Accompagnati da Bernard Blancan, che interpreta il quinto protagonista del film, Jamel Debbouze, Roschdy Zem, Sami Bouajila et Samy Nacéri hanno dato alla stampa internazionale le loro prime impressioni.

Roschdy Zem: Ho lavorato con Rachid per dieci anni e tre film. Per me, l’idea di Indigènes era eccezionale, ma dicevo a me stesso che era complicato, e non riuscivo a crederci.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Sami Bouajila: Aldilà del fatto di raccontare un periodo storico che ci chiamava in causa, creava una complicità, era un’idea fantastica quella di riunirci, tutti e quattro, di farci partecipare alla genesi del progetto. Quest’idea federalista è stata il motore.

Samy Nacéri : A scuola non avevo mai sentito parlare di questa vicenda, si raccontava degli inglesi, degli irlandesi.... La sceneggiatura di Rachid mi ha dato una lezione di storia. Nel 1940, gli americani hanno detto: "Va bene fornire le armi, ma non gli autoctoni“. Era un argomento tabù e il governo francese non voleva riaprire vecchie ferite. Ma i nostri figli devono sapere. Non parlo arabo, e ho dovuto lavorare su questo nel film. Mi sono caricato col film, ma senza motivi legati alla vendetta o politici. C’eravamo anche noi, lì, nelle battaglie per la Liberazione.

Jamel Debbouze: Beh, non noi personalmente (ride). Lavorando con Rachid Bouchareb, si capiva che volesse esorcizzare qualcosa nel film. Non conoscevo questa pagina di storia nel dettaglio. Questo progetto sarebbe stato inimmaginabile fino a poco tempo fa. Quattro attori con le nostre origini, con background diversi, che si incontrano oggi e difendono la storia, è un gesto nobile. Ma è stata una vera bagarre mettere insieme i finanziamenti, quando allo stesso tempo mi hanno offerto milioni di euro per commedie nelle quali dovevo scivolare su una buccia di banana.

Sami Bouajila: Perché la Francia trova tanta difficoltà nell’affrontare il proprio passato? Il nostro film offre una risposta fisica alla domanda, perché tratta della riscoperta e del riconoscimento di noi stessi nella storia della Francia, il paese in cui siamo nati.

Jamel Debbouze: Ma è ancora soltanto una pietra di un edificio da costruire. Sono francese e fiero di esserlo, cosciente di ciò che racconta il film, ma senza amarezza.

Sami Bouajila: Nel 1885, in Algeria, è stato emanato un Codice per gli autoctoni. Autoctoni che non beneficiavano degli stessi diritti dei cittadini francesi, ma erano cittadini a metà, senza prospettive di miglioramento. Siamo figli di questi Abdelkader, e non lo abbiamo dimenticato. È chiaro che si gioca un ruolo politico, quando si ha un bell’aspetto e si fa questo mestiere in Francia. Ma continueremo a farlo finché non verremo ascoltati.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy