L’altra faccia del capitalismo
Un pubblico perplesso ha accolto l’ultima fatica di Christian Petzold, Yella [+leggi anche:
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scheda film], la cui proiezione in Concorso (e in anteprima mondiale) oggi al Berlinale Palast si è conclusa tra (pochi) applausi e qualche fischio.
Habitué della Berlinale, il regista, diplomatosi alla German Film & Television Academy nel 1994, ha già partecipato al festival con Wolfsburg (Panorama Special 2003) e Ghosts (Concorso ufficiale 2005), due storie centrate su personaggi in cerca di se stessi e di un ruolo nelle relazioni umane e nella società.
Anche Yella, protagonista della sua nuova pellicola, cerca qualcosa. Fuggita dal villaggio natale, nella Germania dell’Est, e da un matrimonio fallito, la donna sembra trovare, inaspettatamente, una strada per soddisfare la propria divorante ambizione.
L’incontro con un giovane executive della finanza, serio e determinato, la convince a intraprendere un percorso che potrebbe portarla finalmente alla vetta. Ma il passato si ripresenta proprio quando Yella è a un passo dalla gloria.
“Lavoro spesso su personaggio presuntuosi, che hanno chiesto troppo e si ritrovano tagliati fuori, e costretti a modificare i loro piani, i loro intrighi, il loro lavoro per tornare in pista nella vita, nella società, nell’amore”, dice Petzold. “L’est non riesce più a sostenere dignitosamente i suoi figli. La gente è costretta a partire, e a lasciarsi dietro fantasmi. Le cose che Yella lascia ad est tornano a galla, però, nella nuova vita occidentale, e la schiacciano”.
Prodotto da Schramm Film Koerner & Weber e ZDF e ARTE, col finanziamento di FFA Filmförderungsanstalt, BKM Kulturelle Filmförderung des Bundes, Medienboard Berlin-Brandenburg e Nordmedia Fonds GmbH, il film sarà distribuito in Germania dalla berlinese Piffl Medien.
Le vendite mondiali sono affidate a The Match Factory.
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