Il ministro Gentiloni: "un tavolo tecnico per rilanciare il cinema"
Il sostegno alla produzione delle opere audiovisive europee, con una revisione aggiornata delle quote di investimento che coinvolga anche la pay-Tv; la riforma del cinema; le nuove piattaforme di distribuzione. Queste le linee guida sulle quali si muoveranno il ministero delle Comunicazioni e quello dei Beni culturali per il rilancio del cinema e dell'audiovisivo annunciate dal ministro Paolo Gentiloni davanti alla Commissione Cultura del Senato.
Gentiloni ha annunciato nuove misure in sei mesi e ha riferito che il suo ministero e quello dei Beni culturali daranno vita ad un tavolo tecnico per individuare le giuste indicazioni. Un tavolo che dovrà occuparsi prima di tutto dei cosiddetti diritti di sfruttamento secondari, cioè i diritti relativi alle diverse piattaforme di distribuzione, “di modo che i proprietari di contenuti siano incentivati a valorizzare tutte le modalità di consumo disponibili”. E, in secondo luogo, dei diritti collettivi, per garantire “regole precise, trasparenti ed efficaci su tutti i canali distributivi”. Per tutelare produttori e diritti, si punta a istituire un'apposita sezione del Roc (il Registro degli operatori di comunicazione) per le opere trasmesse in Tv.
Il tavolo tecnico dovrà anche individuare le misure per valorizzare gli archivi storici e per modificare le sanzioni per la pirateria e il file-sharing in modo da “…colpire le organizzazioni dedite allo smercio di opere contraffatte - ha spiegato il Ministro - e disincentivare la circolazione illegale di materiali digitali protetti da copyright”.
Si pensa inoltre a misure di User Generated Content, per definire "un quadro normativo in materia di paternità di contenuti autoprodotti da parte degli utenti e di responsabilità, a tutela degli utilizzatori stessi della rete”.
Un altro importante punto riguarda il sostegno alla produzione delle opere audiovisive europee, che potrebbe essere esteso anche alla pay-Tv. Secondo il Ministro le quote destinate dagli operatori al sostegno all'audiovisivo europeo vanno modificate “per coinvolgere le emittenti a pagamento nel gruppo dei soggetti tenuti a contribuire”.
Il Ministro ha infine sottolineato la necessità di sostenere il cinema italiano. Le politiche a sostegno del cinema per il futuro, secondo Gentiloni, "non potranno limitarsi a un ampliamento delle risorse gestite dallo Stato, dalle regioni e dagli enti locali”, perché “un circuito virtuoso deve anche prevedere uno sfruttamento a tutto tondo del prodotto”, evitando quindi i casi di film che, nonostante un cospicuo sostegno statale, sono rimasti senza pubblico o addirittura non sono mai usciti in sala.
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