email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

PRODUZIONE Italia

Il sogno di Michele Placido

di 

Si chiama Il grande sogno, e Michele Placido lo sta scrivendo con Angelo Pasquini e Doriana Leondef. I primi esterni a settembre, in Calabria; poi da febbraio il resto delle riprese. Un budget di 7,5 milioni di euro: producono la Taodue Film di Pietro Valsecchi e Rai Cinema, con partner francesi.

Nel cast si fanno i nomi di star italiane e d’oltralpe, da Elio Germano a Carole Bouquet, da Laura Morante a Isabelle Huppert. Giovanna Mezzogiorno e Jasmine Trinca sembrano accreditate, con Riccardo Scamarcio nei panni del giovane Placido.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Il film infatti, anche se si annuncia corale, è soprattutto la sua storia: il futuro regista di Romanzo criminale [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Michele Placido
scheda film
]
arrivò a Roma ventenne, e prima di fare l’attore prestò servizio in polizia dal 1967 al 1969: anni di contestazioni e scontri di piazza. Placido li racconta con l’aiuto di Pasquini, che stava dall’altra parte delle barricate, nelle file del movimento studentesco.

Il progetto, inseguito con ostinazione per “offrire del ’68 un’angolatura originale”, si arrestò quattro anni fa per l’uscita di The Dreamers [+leggi anche:
trailer
intervista: Bernardo Bertolucci
scheda film
]
. Con il film di Bernardo Bertolucci, la prima stesura di Il grande sogno condivideva anche la passione cinefila di un personaggio. Non le location, naturalmente: al posto del Maggio parigino, gli scontri romani di Valle Giulia, che ispirarono a Pier Paolo Pasolini il celebre “...io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli dei poveri”.

Placido quelle parole non le condivide: all’epoca indossava la divisa e usava il manganello (a Valle Giulia non c’era solo perché non era di turno), ma capì presto che gli studenti erano “espressione dello stesso vento progressista che animava la Primavera di Praga”. Di lì a poco, nel 1969, si sarebbe iscritto all’Accademia d’arte drammatica, aiutato dal proprio capo-reparto. E nel film, quel superiore che vedendolo recitare Pirandello intuì il talento di un attore, avrà il volto di Michele Placido.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy