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FESTIVAL Ungheria

L’Europa s'imbarca sul Titanic a Budapest

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Da giovedì scorso, fino al 13 aprile, la 15ma edizione del festival Titanic di Budapest presenta, in quattro sale del circuito d'essai, 65 lungometraggi provenienti da tutto il mondo. Un cartellone molto interessante per un festival in pieno sviluppo guidato da György Horváth.

Tra gli otto titoli in competizione, in lizza per il Breaking Waves Award che sarà assegnato da una giuria presieduta dal regista ungherese Kornél Mundruczó, figurano Let the Right One in dello svedese Tomas Alfredson, La France [+leggi anche:
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di Serge Bozon, Just Another Love Story [+leggi anche:
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del danese Ole Bornedal e Jar City [+leggi anche:
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dell'islandese Baltasar Kormákur.

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Nella sezione Elements of Crime si distinguono il lungometraggio danese Go in Peace Jamil [+leggi anche:
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intervista: Meta Louise Foldager
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di Omar Shargawi (di recente vincitore a Rotterdam), Boarding Gate [+leggi anche:
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del francese Olivier Assayas (che sarà presente a Budapest) e A Man’s Job [+leggi anche:
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del finlandese Aleksi Salmenperä.

Nella sezione Foam of the Days, la produzione europea sarà rappresentata da Tricks [+leggi anche:
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intervista: Andrzej Jakimowski
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del polacco Andrzej Jakimowski (Label Europa Cinema alla Mostra di Venezia 2007 – news), The Art of Crying [+leggi anche:
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del danese Peter Schonau Fog e i lungometraggi tedeschi Breaking the Surface di Felicitas Korn e The Unpolished [+leggi anche:
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di Pia Marais, senza dimenticare il pluripremiato This Is England [+leggi anche:
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del britannico Shane Meadows e Under the Stars [+leggi anche:
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dello spagnolo Félix Viscarret.

Il cinema francese beneficia di un programma a parte, French Shoals, che propone i due film vincitori ai César 2008 e 2007 (Cous cous [+leggi anche:
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intervista: Hafsia Herzi
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di Abdellatif Kechiche e Lady Chatterley [+leggi anche:
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di Pascale Ferran), Très bien, merci [+leggi anche:
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di Emmanuelle Cuau, I testimoni [+leggi anche:
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di André Téchiné, Avant que j’oublie [+leggi anche:
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di Jacques Nolot e 57000 km entre nous di Delphine Kreuter. Infine, la sezione World Cinema proietta il lungometraggio ceco One Night in One City di Jan Balej.

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(Tradotto dal francese)

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