17/06/2008

Firmato un contratto per tre film con MK2 (leggi la news), Abdellatif Kechiche si è lanciato nel casting e nella preparazione del suo quarto lungometraggio, le cui riprese sono previste per il primo semestre 2009. Dopo La faute à Voltaire, La schivata [+leggi anche:
trailer
scheda film] e Cous cous [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Hafsia Herzi
scheda film], il regista lascerà per la prima volta l'epoca contemporanea per esplorare gli inizi del XIX secolo e raccontare la storia di una donna africana vittima del razzismo degli europei: Saartjie Baartman, soprannominata la "Venere ottentotta".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Nata nel 1789 nell'attuale Sudafrica, Sawtche fu portata a Londra come schiava nel 1810 e ribattezzata con il nome di Saartjie Baartman. Rivenduta, venne successivamente esposta nuda come un animale da fiera in Inghilterra, Olanda e Francia, per il suo fisico fuori dal comune nel Vecchio Continente (ipertrofia di anche e glutei). Oggetto di studi per scienziati e pittori, la "Venere ottentotta" fu utilizzata anche come oggetto sessuale (prostituzione, serate private) e morì a Parigi nel 1815 in un modo drammatico, che illustra come gli europei trattavano coloro che consideravano di "razza inferiore".

Con tre lungometraggi, Abdellatif Kechiche ha realizzato un percorso eccezionale. Leone d'oro per la migliore opera prima a Venezia nel 2000 con La faute à Voltaire, ha vinto poi quattro César nel 2005 (miglior film, regista, sceneggiatura e promessa femminile) con La schivata, prima di replicare con altri quattro César nel 2008 con Cous cous. Quest'ultimo ha conquistato anche tre trofei all'ultima Mostra di Venezia (premio speciale della Giuria, Marcello Mastroianni per la migliore promessa e premio Fipresci), oltre al premio Louis-Delluc 2007.

(Tradotto dal francese)