MedFilm, il Mediterraneo ed oltre
Se non il più prestigioso, di certo è il più antico tra gli appuntamenti cinematografici di Roma: primato non da poco per il MedFilmFestival, giunto alla XIV edizione (dal 6 al 16 novembre).
Nata per ospitare il meglio del cinema del Mediterraneo, nel tempo la
vetrina ha allargato i propri interessi ad altre realtà produttive,
in primis l’Europa continentale: come dimostra la sezione “EstOvest –
Visioni del giovane cinema tedesco”, con opere più o meno recenti
come Ferien [+leggi anche:
trailer
scheda film] di Thomas Arslan e 12 Means: I Love You di Connie Walther.
Ma il cuore del Festival è sempre il Concorso: dodici film, dal
croato Behind the Glass [+leggi anche:
recensione
intervista: Ivan Maloca
intervista: Zrinko Ogresta
scheda film] di Zrinko Ogresta alla
coproduzione turco-tedesca Autumn [+leggi anche:
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scheda film] di Özcan Alper, scelta come
Evento d’apertura per celebrare l’anno europeo del dialogo
interculturale (alla Turchia è anche dedicato un intero Focus).
Il più atteso sarebbe Mar nero [+leggi anche:
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scheda film] dell’esordiente Federico Bondi, premiato a Locarno: se non fosse che la proiezione,
regolarmente inserita nel programma di sala, sarà invece riservata ai
soli giurati. Col rischio, alquanto paradossale, che il festival
possa esser vinto da un film che agli spettatori non è dato vedere.
Altre quattro le sezioni competitive: il Premio Eurimages Italia, il Premio Italia nel Cinema, il Concorso cortometraggi (da segnalare Giganti di Fabio Mollo), e il Concorso documentari (tra i titoli più curiosi il danese Afghan Muscles di Andreas M. Dalsgaard).
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