TorinoFilmLab 2024
Country Focus: Italia
REPORT: FeatureLab e ScriptLab @ TFL Meeting Event 2024
- Diamo un’occhiata più da vicino a una manciata di progetti presentati al 17mo Meeting Event del TorinoFilmLab nell’ambito dei suoi due programmi più longevi

Il 17mo Meeting Event del TorinoFilmLab (21-23 novembre, leggi la news) ha presentato progetti in fase avanzata di sviluppo e prossimi alle riprese nel programma FeatureLab, e nella loro primissima fase di sviluppo nel programma ScriptLab, davanti a un pubblico di circa 200 professionisti.
Guerra, migrazione, conflitti politici e personali, identità. I temi al centro di molti dei 10 progetti di FeatureLab riflettono lo stato del mondo e le inquietudini che lo percorrono, oggi più che mai. “L’anno scorso, da questo stesso palco, dissi che stavamo affrontando tempi difficili, e che qui non eravamo in una bolla”, ha ricordato la direttrice del programma Violeta Bava. “Purtroppo le cose non sono migliorate. Ma se il cinema può servire a farci capire qualcosa in più delle nostre condizioni umane ed esistenziali, allora sono convinta che questi 10 progetti siano molto necessari, soprattutto di questi tempi”.
Quanto ai 16 progetti di ScriptLab, provengono da 19 paesi diversi e affrontano le tematiche più varie, originali e d’impatto: progetti (8 esordi, 5 opere seconde e 3 più mature) a cui i partecipanti hanno lavorato concentrandosi sulla sceneggiatura guidati per 9 mesi da 5 tutor e 4 aspiranti story editor durante i 5 workshop online e residenziali – il tutto sotto l’ala della Head of Studies Eva Svenstedt Ward e della curatrice Amra Bakšić Čamo.
La nostra occhiata più da vicino a una manciata di progetti presentati:
FeatureLab
Legacy - Aliaksei Paluyan (Germania/Polonia)
Produzione: Paulina Toenne (Tamtam Film/Lava Films)
“Essendo opere prime o seconde, molti di questi progetti hanno un legame forte con la storia personale dei loro autori”, ha spiegato il curatore di FeatureLab Vincenzo Bugno, “e in alcune regioni girare un film può essere molto pericoloso. Perciò, il nostro rispetto va ai filmmaker in esilio che fanno del loro meglio per raccontare storie che nel loro Paese non potrebbero raccontare”. È il caso del regista bielorusso Aliaksei Paluyan, il cui documentario Courage [+leggi anche:
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intervista: Aliaksei Paluyan e Jörn Mö…
scheda film] è stato presentato con successo al 71mo Festival di Berlino e che ora è al lavoro sul suo primo lungometraggio di finzione, Legacy. Ambientato a Minsk nel 2020, in una Bielorussia sull’orlo della rivoluzione, ha per protagonista Pavel, un ragazzo 25enne che prende le distanze dal regime di Lukashenko, mentre suo padre invece lo sostiene attivamente da decenni. Dopo le elezioni truccate, Pavel decide di reagire e scende in strada, nonostante questo possa mettere a rischio la sua famiglia. Cosa succede se i responsabili di una terribile ingiustizia sono i vostri familiari più stretti e rischiate di perderli se scegliete di lottare contro di essa? Legacy è una produzione della società tedesca Tamtam Film e con la polacca Lava Films ha ottenuto un MEDIA Co-Development Fund; il budget totale è di 3 milioni di euro (480mila già assicurati) ed è in cerca di un coproduttore in Lituania; l’inizio delle riprese è programmato tra l’autunno 2025 e la primavera 2026.
Antonivka - Kateryna Gornostai (Ucraina/Lituania)
Produzione: Vika Khomenko (Moon Man, Just a Moment)
Un altro progetto proveniente da un’area calda è Antonivka, secondo lungometraggio della regista ucraina Katerina Gornostai (Stop-Zemlia [+leggi anche:
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intervista: Kateryna Gornostai
scheda film], Orso di Cristallo della giuria Generation 14+ alla Berlinale 2021) ambientato in un futuro prossimo, in cui la guerra è finita e l’Ucraina ha vinto. “Sono curiosa di sapere come le persone impareranno a convivere con i fantasmi della guerra dopo la sua fine e come potranno di nuovo godere del privilegio di morire in tempo di pace”, afferma l’autrice. Il film, che ruota attorno al tema della perdita delle persone care, prevede un tono nonostante tutto leggero e umoristico, e un cast di attori locali non professionisti. Prodotto dalla società di Kiev Moon Man e coprodotto dalla lituana Just a Moment, Antonivka cerca altri coproduttori su un budget totale di 780mila euro, di cui 68mila sono già garantiti.
A Day in the Life of Jo: Chapter Phaedra - Jacqueline Lentzou (Grecia/Romania/Francia)
Produzione: Annabelle Aronis (Avion Films, MicroFilm, Paraiso Production)
La riflessione sulla morte accomuna diversi progetti presentati quest’anno. “È un confrontarsi con la morte positivo, mai particolarmente angoscioso”, specifica Bugno, “in qualche modo, è una selezione che ci aiuta, a livello sia personale che cinematografico, e che non ci porta a rimuovere contenuti che sono essenziali per la nostra esistenza”. Da citare, a tal proposito, il progetto della greca Jacqueline Lentzou, A Day in the Life of Joe: Chapter Phaedra. Il secondo film della regista di Moon, 66 Questions [+leggi anche:
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intervista: Jacqueline Lentzou
scheda film] (2021, presentato nella sezione Encounters della Berlinale), secondo le sue stesse parole, “comincia come un coming-of-age, diventa un coming-of-death, finisce come un’esperienza mistica”. Ispirato a un fatto realmente accaduto nel 2008 nel quartiere della regista, ruota attorno a Jo, una ragazzina di 15 anni che viene uccisa da un poliziotto all’improvviso e senza un motivo. Girato in 16 mm nell’arco di 24 ore ad Atene, il tragico evento è un pretesto per esplorazioni più profonde: la morte è davvero la fine di tutto? Il film, “un’ode alla vita realizzata con i codici del sogno e della musica”, è prodotto dalla greca Avion Films e coprodotta dalla Romania (MicroFilm) e dalla Francia (Paraiso Production). Il budget totale è di 1,5 milioni di euro, di cui 360mila sono già assicurati.
ScriptLab
Josie Goes to War - Coline Confort (Francia)
Sceneggiatura: Coline Confort, Perrine Prost
È il primo lungometraggio di finzione della regista francese Coline Confort, Josie Goes to War (una produzione della svizzera Bande à part, budget tra i 2,5 e i 3 milioni di euro), in cui la 25enne Josie si invaghisce del più famoso impersonatore di Napoleone Bonaparte durante una ricostruzione live della battaglia di Waterloo: una storia d’amore in costume che si immerge in un mondo sinistro con un tono comico, e dove XIX e XI secolo collidono.
Sants - Mikel Gurrea (Spagna)
Sceneggiatura: Mikel Gurrea
Sants è il progetto di opera seconda dello spagnolo Mikel Gurrea (il suo primo film, Suro [+leggi anche:
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intervista: Mikel Gurrea
scheda film], ha vinto il premio FIPRESCI al Festival di San Sebastian 2022), in cui una giovane donna che lotta per assicurare le cure a sua madre morente si unisce a una banda di ladri di manufatti religiosi. Un film tra dramma e heist movie ambientato a Barcellona e intriso di immaginario cattolico (una produzione della spagnola Lastor Media, budget previsto di 2,2 milioni di euro).
Eva - Jonas Matzow Gulbrandsen (Norvegia)
Sceneggiatura: Jonas Matzow Gulbrandsen, Norah Mc Gettigan (Irlanda)
Il secondo film del norvegese Jonas Matzow Gulbrandsen (Valley of Shadows [+leggi anche:
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intervista: Jonas Matzow Gulbrandsen
scheda film]) ruota attorno a una 14enne costretta a confrontarsi, alla fine della Seconda guerra mondiale nella Norvegia rurale, con i presunti crimini commessi da suo padre, spedito in prigione con l’accusa di aver torturato un partigiano; un film che si chiede: amare i propri genitori incondizionatamente vi rende complici delle loro azioni? Una produzione della società di Oslo Eye Eye Pictures, per un budget previsto 3,5 milioni di euro.
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