Euro Balkan Film Festival 2025
Country Focus: Serbia
L’Euro Balkan Film Festival presenta una dichiarazione su diritti degli autori, piattaforme e IA
di Cineuropa
- Professionisti sollecitano la Commissione europea a rafforzare le norme sull’eccezione culturale, mantenere gli obblighi per le piattaforme e definire quadri etici per l’IA

Roma ospita l’ottava edizione dell’Euro Balkan Film Festival (30 ottobre–6 novembre), che ha affiancato alle proiezioni tre workshop di alto livello per l’industria. Gli incontri hanno riunito fondi, cineasti, produttori e responsabili delle società di gestione collettiva dei diritti da tutta l’area balcanica per affrontare il tema dei diritti degli autori nell’era delle piattaforme e dell’intelligenza artificiale, culminando in una dichiarazione finale che invoca un aggiornamento delle politiche audiovisive dell’UE e una riaffermazione dell’eccezione culturale.
I partecipanti hanno richiamato la centralità dell’autore nell’era delle piattaforme e dell’intelligenza artificiale: in un momento in cui le piattaforme di streaming dettano le regole e l’IA minaccia di sostituire lo sguardo umano, il festival ribadisce il primato dell’autore. Non è un caso: i Balcani sono da sempre un laboratorio di resistenza culturale, una zona franca in cui il cinema d’autore sopravvive contro ogni logica di mercato. Il workshop si è concentrato su questa domanda: il cinema d’autore, personale e radicale può ancora esistere? E se sì, dove?
Il documento finale chiede un’azione a livello europeo per confermare la strada degli obblighi di investimento da parte di piattaforme ed emittenti, come previsto dalle direttive europee, e per riaffermare la centralità dell’eccezione culturale e il sostegno alla produzione indipendente.
La dichiarazione completa:
Nell'ambito dell'8ª edizione dell'Euro Balkan Film Festival di Roma si sono tenuti tre workshop sui temi della narrazione nell'epoca degli algoritmi e dell'intelligenza artificiale, e sulla creazione di società di gestione collettiva del diritto d'autore fondate sulle associazioni di autori.
I partecipanti – tra cui il consiglio direttivo di FERA (Federation of European Film Directors), insieme a registi, produttori e membri di centri cinematografici dell'area balcanica – hanno discusso la situazione del settore audiovisivo europeo.
Al termine di un ampio e qualificato dibattito è emersa la seguente dichiarazione:
Si riafferma la centralità delle politiche europee per la regolamentazione e il sostegno del settore audiovisivo, essenziali per la creazione di un mercato e di un pubblico europei fondati sul principio dell'eccezione culturale.
I partecipanti all'incontro condividono la convinzione che il futuro della creazione audiovisiva europea sia sottorappresentato – se non trascurato – nelle attuali agende politiche e nelle normative europee in fase di elaborazione.
È necessario rafforzare la posizione complessiva della creazione audiovisiva all'interno della società europea. Il potere mobilitante e l'importanza sociale delle storie, delle immagini e delle voci europee sono oggi più necessari che mai, in un momento di fiducia infranta e di prospettiva offuscata sull'unità del continente.
Si invita la Commissione Europea ad aggiornare le proprie politiche in materia audiovisiva, sempre più influenzate da fattori quali:
La presenza di piattaforme di distribuzione – e ora anche di produzione – non nate in Europa, che operano con algoritmi e linee editoriali sviluppate al di fuori dell'Unione Europea. Questo comporta una delocalizzazione della narrazione europea oltre i confini continentali e conduce a un'omogeneizzazione della creatività, generando prodotti culturali che non riflettono né valorizzano la cultura e la diversità europee.
Pertanto, è necessario stabilire regole chiare e precise sulle attività produttive delle piattaforme che operano in Europa, riaffermando l'importanza dell'eccezione culturale come fondamento vitale per la futura esistenza del settore audiovisivo europeo.
Si richiede con forza che venga definita la nozione di vero produttore indipendente europeo, come prerequisito per l'accesso alle misure di sostegno pubblico.
Gli operatori del mercato europeo devono essere soggetti a obblighi di investimento produttivo all'interno del territorio europeo. Tali investimenti hanno finora contribuito allo sviluppo di un'industria audiovisiva europea sana e alla crescita di un pubblico europeo capace di riconoscersi nella diversità delle narrazioni – nei contenuti, nei punti di vista e nelle lingue – radicate nelle storie e nella cultura del nostro continente.
Per gli autori e i produttori creativi europei, l'intelligenza artificiale deve rappresentare un'opportunità di crescita, non un sostituto della creazione libera. Devono essere sviluppati quadri etici e culturali per il suo utilizzo come strumento, nel pieno rispetto dei diritti d'autore.
Si rivolge un appello a tutti gli Stati membri affinché attuino e applichino le normative esistenti in modo completo e accurato, poiché spesso ciò non avviene.
Si invita la Commissione Europea a non procedere con gli attuali progetti normativi senza un dialogo approfondito e strutturato con rappresentanti qualificati del settore produttivo e delle organizzazioni professionali.
Si auspica che la Direttiva Europea sul Diritto d'Autore venga recepita al più presto da tutti i Paesi europei.
Si incoraggia una più ampia diffusione della cultura audiovisiva europea, al fine di costruire un pubblico più competente, consapevole e attivo.
È necessario ristabilire una visione condivisa del settore audiovisivo come parte integrante della crescita culturale e civile degli europei.
Di Bill Anderson (regista; presidente di FERA – Federation of European Film Directors), Mario Bova (direttore dell’Euro Balkan Film Festival), Adele Budina (produttrice), Mimmo Calopresti (regista), Lirak Celaj (presidente di VAPIK – società di gestione collettiva del Kosovo), Evien Dako (presidente di FAAD – società di gestione collettiva d’Albania), Cécile Despringre (segretaria generale della Society of Audiovisual Authors - SAA), Klemen Dvornik (regista; membro dell’Associazione dei Registi Sloveni), Sergio Giorcelli (consulente legale per 100 Autori e produttore), Kiril Gjozev (presidente di AZAS – società di gestione collettiva della Macedonia del Nord), Hrvoje Hribar (regista; già direttore del Centro Nazionale di Cinematografia della Croazia), Andrea Marzulli (direttore del settore Cinema della SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori), Alberto Pasquale (docente di economia dei media; consulente Lazio Innova), Jožko Rutar (produttore; già direttore del Centro Nazionale di Cinematografia della Slovenia), Chiara Sambuchi (regista; membro del board di FERA), Maurizio Sciarra (regista; curatore dei workshop EBFF), Elisabeth Sjaastad (regista) e Gregor Štibernik (presidente di AIPA – società di gestione collettiva della Slovenia; membro del direttivo SAA).
(Tradotto dall'inglese)
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