email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Gli investimenti privati nell'audiovisivo

di 

- Juliane Schulze spiega come la finanza nella produzione sta influenzando i processi di finanziamento dei film. Da un lato i sussidi statali sono sempre più limitati. Dall'altro, anche il sistema distributivo sta cambiando. La compagnia di Berlino peacefulfish, in partenariato con Cineuropa.org, ha individuato una rete di investitori privati chiamato Mediadeals.

Juliane Schulze è senior partner e consulente alla peacefulfish, una società con sede a Berlino che offre servizi di consulenza strategica nel settore dei media. Si è specializzata nella creazione di soluzioni finanziarie, modelli di investimento, e strumenti finanziari innovativi per il settore cinematografico e dei contenuti digitali.

Quali sono i principali fattori che influenzano il finanziamento di un film?
Esistono vari fattori. Innanzitutto, i fondi nazionali e regionali sono limitati. Inoltre i criteri territoriali impongono ai produttori investimenti nel paese, ostacolando le co-produzioni. D’altra parte i criteri del credito d’imposta sono costosi in termini di flusso di cassa. Molti fondi pubblici funzionano come veri e propri fondi azionari, e le banche tengono in considerazione soprattutto accordi importanti. I produttori, però, hanno bisogno di gap di finanziamento più “neutrali”.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Quali sono i cambiamenti più importanti nel settore della distribuzione?
Per quanto riguarda l’uscita dei film, le sale subiscono la forte concorrenza dei nuovi arrivati: internet e le piattaforme VOD. I produttori ricevono meno MG nella distribuzione e nella vendita. E si registra la riduzione del rendimento della pubblicità televisiva e contemporaneamente un forte interesse verso i programmi della tv locale; così le MG dagli editori sono diminuite. Inoltre, si avverte la mancanza di modelli economici sostenibili nella distribuzione non lineare, e al momento l’unico possibile è quello della ripartizione delle entrate. Questo, però, ostacola lo sviluppo di strategie di distribuzione cross-media, che coinvolgano diversi mezzi. È chiaro che per gli investimenti è necessario assicurare la circolazione degli audiovisivi.

Quali sono i maggiori cambiamenti nella finanza aziendale?
Gli investitori privati sono davvero pochi e sono interessati principalmente allo sviluppo di liste di progetti. Questi cambiamenti nel paradigma rendono necessarie nuove fonti di finanziamento. Gli investimenti azionari sono una di queste fonti alternative di finanziamento per i produttori.

Le società che hanno interesse a investire nel settore dei media operano di solito nel settore delle nuove tecnologie e desiderano legare tecnologia e contenuto: film, animazione, tv, telefonia mobile, videogiochi, distribuzione digitale, servizi interattivi. Si tratta un gruppo di società chiamato Mediatech, che secondo il libro dell’anno 2007 di EVCA ha investito 700 milioni di euro nel mercato mediatico europeo.

Le società di tecnologie sono interessate a investire nel settore dei media proprio mentre si verifica una crescita globale nel settore. Un settore che entro il 2012 in Europa occidentale dovrebbe raggiungere i 633 miliardi di dollari con una crescita media annua del 5,5%.

Peacefulfish e Cineuropa.org hanno condotto uno studio sui fondi privati in Europa. Quanti ne sono stati individuati?
Sono state identificate sei fonti di investimento per il settore cinematografico:
- 20 fondi d’investimento settoriale
- 20 fondi d’ imposta
- 15 banche commerciali
- 15 capitali di rischio
- 1 Business Angel Network
- investitori privati difficilmente rintracciabili che hanno lavorato soprattutto attraverso fondi di imposta.

Qual è il ruolo dei fondi d’investimento settoriale?
I fondi destinati al cinema sono principalmente gap financing o partecipazioni per progetti particolari. I fondi d’imposta sono specifici del settore dei contenuti e per i film funzionano solo in paesi come la Francia (Sofica) e il Belgio (copertura fiscale). Nel Regno Unito è stato sviluppato un tipo particolare di business: i GAAP, principi di contabilità generale, e gli EIS, fondi di investimento per l’impresa.

Qual è il ruolo delle banche commerciali?
Le content companies sviluppano attività immateriali che sono difficili da stimare e lavorano soprattutto sulla base di progetti. Le banche commerciali, perciò, non concedono facilmente credito a queste società. In alcuni paesi europei, tuttavia, un piccolo gruppo di banche commerciali ha un ufficio che valuta le richieste di flusso di cassa e prestiti aziendali da parte delle società di contenuti. Si tratta di banche che puntano soprattutto sull’industria dei film.

Che ruolo possono svolgere le reti di business angels?
I BAN (Business Angel Networks) investono principalmente a livello regionale, e in particolare in settori che conoscono già. Si tratta di investimenti destinati a società, non a singoli progetti. Sono interessati ai benefici fiscali, perché pagano le tasse in un paese definito.

Come vengono coinvolti i fondi da capitali di rischio nel finanziamento del cinema?
I capitali di rischio investono a livello internazionale e sono interessati soprattutto a accordi importanti, più di 5 milioni di euro, e puntano a un alto rendimento del capitale investito. L’obiettivo è di solito non meno del 20% all’anno. Il limite dei capitali di rischio è che investono nelle società per ottenere azioni. I capitali di rischio non investono in singoli progetti .

I maggiori investimenti vengono fatti nei TIC e nelle tecnologie di telefonia mobile e non possono essere considerate i partner ideali dei produttori di audiovisivi.

Quali tendenze intravede per un prossimo futuro
Gli incentivi pubblici continueranno a essere molto importanti per i produttori per assicurarsi i finanziamenti privati. I fondi nazionali sono meno interessati a fornire denaro sottoforma di sovvenzioni. Il contributo è usato come leverage per lavorare con private equity. La maggior parte dei fondi specializzati nel finanziamento del cinema in alcuni paesi sono conseguenza di programmi fiscali.

Tuttavia, la tendenza sembra essere una diminuzione dei programmi fiscali per gli investitori. Inoltre mancano gli investimenti pubblici. C’è chiaramente una sconnessione tra gli imprenditori e finanziatori, che conduce al disinteresse delle banche.

E' stato realizzato, con la collaborazione di Cineuropa.org, un questionario rivolto ai produttori europei. Quali sono stati i risultati?
È venuto fuori che ci sono alcune opportunità per gli investimenti privati, alcuni di coloro che hanno risposto al questionario, infatti, hanno usufruito di investimenti privati. Questi offrono molti vantaggi: maggiori capitali e maggiore libertà creativa, accesso più rapido ai contanti e al mercato, e film più importanti e più competitivi.

I rischi degli investimenti privati sono dovuti al fatto che i profitti spettano agli investitori, non ai produttori. Se gli investimenti privati conosceranno un ulteriore sviluppo, potrebbero esserci troppi film in uscita e saturare il mercato. Una delle conseguenze degli investimenti privati, inoltre, potrebbe essere il sopravvento dei criteri economici su quelli artistici, e chiaramente questo rappresenta un pericolo per i film d’essai.

Quali sono i maggiori problemi che si incontrano nell’avvicinare i produttori agli investitori privati?
Probabilmente il problema principale è che produttori e investitori hanno aspettative diverse. I produttori hanno bisogno di finanziamenti sulla base di progetti, di capitale per sviluppare il film, di accordi di distribuzione sicuri, di contributi locali, di assicurarsi i diritti e così via. Gli investitori, invece, hanno esigenze diverse: una serie di progetti, idee di business, finanziamenti alle società, rendimento degli investimenti, collaborazioni strategiche, i migliori accordi di produzione, vendita di azioni con upside risk e un profilo di rischio equilibrato.

Le autorità pubbliche hanno qualche dubbio sul proprio ruolo. I fondi pubblici danno l’input, cercando di agevolare la collaborazione tra pubblico e privato. Cercano di arginare il fallimento del mercato creando l’ambiente giusto e facilitando l’incontro tra produttori e investitori.

Gli investitori privati cercano di connettere altri investimenti. Gli investitori vogliono condividere il rischio con altri, e perciò si preoccupano molto di più di avere dei finanziatori che, per esempio, un accordo con lo studio. D’altra parte ogni investitore desidera i termini più favorevoli e non è sempre facile accontentare tutti.

Lavorare con investimenti privati pone anche il problema del recupero e dell’uscita. Lo scopo principale degli investitori, infatti, è di uscire dell’investimento che hanno fatto in una società o in un progetto. Gli investitori privati vogliono sempre essere gli ultimi entrare in un investimento e i primi ad uscirne.

Traduzione italiana: Margherita Cavallo.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy