Produzione / Finanziamenti - Italia
Rapporto industria: Politica europea
Nuove regole per il tax credit nazionale e internazionale in Italia, maggiore trasparenza e controlli
Dopo il “caso Kaufmann”, il Ministero della cultura introduce obblighi più stringenti per il credito d’imposta: copia dell’opera, conto corrente dedicato e perizia sui costi, tra le principali novità

Con due decreti della DGCA Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, il ministero della cultura italiano ha istituito nuove disposizioni in materia di tax credit alla produzione nazionale e internazionale, l’incentivo fiscale che consente all’industria cinematografica di sostenere la produzione, la distribuzione e la promozione delle opere. Le nuove disposizioni mirano a rafforzare la trasparenza e il controllo sull’agevolazione fiscale (nel dettaglio a questo link).
Ecco le principali novità introdotte dai decreti. Per ottenere il riconoscimento definitivo del credito d’imposta da oggi sarà necessario presentare una copia completa dell’opera realizzata. I beneficiari degli incentivi dovranno utilizzare un conto corrente dedicato
esclusivamente alla gestione dei flussi finanziari relativi agli incentivi, così da assicurarne la piena tracciabilità, rafforzata anche dalla previsione che tutte le fatture di importo superiore a 1.000 euro dovranno riportare il titolo dell’opera cui si riferiscono. La DGCA potrà richiedere, anche ai fini della cedibilità del credito d’imposta, una perizia di congruità sui costi eleggibili dichiarati. Tale verifica dovrà essere effettuata da un soggetto terzo e indipendente, concordato preventivamente con la DGCA. Vengono inoltre rafforzate le regole già in vigore per l’assunzione del personale e l’affidamento di servizi a soggetti esterni.
Queste misure sono state rese necessarie dalle polemiche scaturite dal “caso Francis Kaufmann”, il regista californiano accusato di un duplice omicidio a Roma che sotto falsa identità aveva ottenuto un tax credit alla produzione internazionale pari a 863mila, attraverso la società italiana Coevolutions, per un film che non sarebbe mai stato realizzato. Ieri sera Nicola Borrelli ha annunciato le sue dimissioni dalla guida della Direzione generale Cinema e audiovisivo. Era stato riconfermato in quel ruolo soltanto due settimane fa.
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha affrontato l’argomento ieri nel question time alla Camera dei Deputati. “L’obiettivo del Governo è di rendere il tax credit un incentivo a prova di truffa”, ha detto Giuli, sottolineando come i correttivi adottati vadano “nella direzione di una sempre maggiore efficacia nei controlli. Anche a seguito di un confronto costruttivo con gli operatori del settore e alla luce di un attento monitoraggio della spesa pubblica, questo Governo ha ritenuto necessario razionalizzare i criteri di attribuzione delle risorse e degli incentivi, al fine di eliminare le evidenti distorsioni che si sono verificate in passato e che hanno causato un utilizzo improprio delle risorse”.
Giuli ha citato il divieto di subappaltare a soggetti terzi, la possibilità per la Direzione generale di effettuare valutazioni sulla congruità dei costi; l’inasprimento delle sanzioni a carico del revisore che effettua la certificazione del costo; l’estensione delle casistiche di esclusione dai benefici per i successivi cinque anni in caso di dichiarazioni mendaci o mancato rispetto dell’obbligo di reinvestimento.
Per il rafforzamento dei controlli, Giuli ha ricordato l’introduzione della piena tracciabilità dei flussi finanziari e la consegna dell’intera opera realizzata per le produzioni esecutive di opere straniere. “Alle novità di tipo normativo si affianca una sempre maggiore attività di controllo eseguita per ciascuna pratica dalla Direzione generale competente che avvia ulteriori specifici approfondimenti su quelle posizioni che presentano criticità”.
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