Industria / Mercato - Italia
Rapporto industria: Tendenze del mercato
“Nuove professioni per nuovi scenari”: le nuove figure nel panorama globale e l’importanza della formazione
Interessanti spunti sono emersi dal panel organizzato da Roma Lazio Film Commission sulle nuove possibilità professionali del cinema e dell’audiovisivo tra innovazione e inclusione
Dal Green manager all’Intimacy coordinator, passando per il Brand manager, il responsabile Diversity & Inclusion, il VFX Supervisor e molto altro: i tempi che corrono e le profonde trasformazioni in atto nel settore dell’audiovisivo impongono tutta una serie di nuove figure professionali. Se ne è parlato durante il panel “Nuove professioni per nuovi scenari. Le nuove possibilità professionali del cinema e dell’audiovisivo nell’attuale panorama globale”, organizzato da Roma Lazio Film Commission lo scorso 11 dicembre a Palazzo Poli, a Roma, e al quale hanno partecipato importanti esponenti delle nuove professioni legate alla produzione di film e contenuti audiovisivi nell’era digitale. Un incontro inteso come un cantiere aperto, volto anche al disegno di una strategia di formazione delle nuove generazioni verso quelle che saranno figure sempre più richieste sul mercato del lavoro. “Come film commission vogliamo intercettare quelle che sono le nuove esigenze del mondo della produzione”, ha premesso il commissario straordinario Roma Lazio FC Maria Giuseppina Troccoli, “per attivare, eventualmente dal prossimo anno, dei percorsi di formazione mirati”.
Tra le nuove professioni spiccano quelle del Green manager e dell’Intimacy coordinator, affacciatesi da poco anche in Italia e che si rifanno a protocolli esistenti all’estero. “Il ruolo del Green manager, ossia della persona incaricata di indirizzare i comportamenti di una produzione verso scelte ecologicamente sostenibili, da noi ancora non è contrattualmente definito”, ha specificato Carla Bernardin, Green and Sustainability Manager presso Fremantle; il suo compito, oltre a garantire il rispetto di tutte le buone pratiche possibili, è quello di raccogliere i dati dei consumi su un set e inserirli in un calcolatore che ne misuri le emissioni di CO2. Luisa Lazzaro ha invece parlato del ruolo dell’Intimacy coordinator, il cui compito è vigilare sul corretto svolgimento di scene con contenuti di intimità: “In Italia ancora non esiste un protocollo a livello nazionale per questa figura, che è comparsa per la prima volta in America nel 2014 sul set di The Deuce, su richiesta di un’attrice”. La compagnia londinese Safe Sets, di cui Lazzaro fa parte, ha lanciato con Anica Academy e Netflix, e con il sostegno di Sky Italia, un primo corso di formazione nel nostro Paese. “Presto avrò bisogno di rinforzi”, ha aggiunto Lazzaro, “perché da quando ho cominciato un anno e mezzo fa, le richieste dei broadcast sono state veramente tante”.
Laura Corbetta, presidente di OBE Osservatorio Branded Entertainment, ha illustrato la figura del Brand manager, punto di contatto tra brand e industria culturale. “Oggi le prime nove società capitalizzate sul mercato internazionale producono beni intangibili, quindi più del prodotto vale la forza del marchio, la capacità di raccontarsi attraverso storie originali e uniche. I brand non parlano più solo ai propri clienti, basti pensare a ciò che è stato fatto di recente con film come Barbie o Air, sull’approdo di Michael Jordan alla Nike”. Per Giuseppe Musci, responsabile Diversity & Inclusion presso SKY, quello che è cominciato come un’indagine sulla rappresentazione della diversità e l’inclusione nella propria azienda è diventato un lavoro a tempo pieno: “Siamo partiti dall’interno della nostra azienda, dalle nostre persone, analizzando i dati e individuando le esigenze dei diversi settori. Sono quindi nati network come Women Sky, che raduna più di 500 donne che propongono iniziative per migliorare la leadership femminile e la vita di tutti i giorni, o come LGBTQ+, per dare visibilità a tutti i generi. Un’altra area su cui stiamo lavorando è quella delle persone con disabilità e della salute mentale”.
Francesco Mastrofini, co-fondatore e Ceo di Rainbow CGI, ha parlato di Rainbow Academy, l’accademia nata nel 2011 con l’obiettivo di fondere formazione e industria, e di formare figure professionali nell’ambito della creazione di cartoni animati (la sua società, presieduta da Igino Straffi, è quella che ha ideato e prodotto le Winx). Di figure come il Responsabile Post Produzione, il VFX Supervisor e il Sound Designer si è parlato poi, rispettivamente, con Monica Verzolini, Fabio Cerrito (di frame by frame) e Mirko Perri. Il regista e direttore creativo produzioni video di ETT Federico Basso si è soffermato invece sulla realtà virtuale e di come essa può essere messa al servizio del cinema tradizionale. Infine, l’universo del videogame è stato al centro delle battute finali con Raoul Carbone, presidente Fondazione Video Game Museum of Rome, e Fabio Viola, Game Designer e curatore area gaming del Museo Nazionale del Cinema di Torino, che hanno ricordato come il segmento del videogioco sia il più florido del settore entertainment, con un fatturato mondiale di circa 200 miliardi di dollari, e come le opere interattive possano essere considerate vere e proprie forme d’arte.
La registrazione dell’intero panel è disponibile qui.
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