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Industria / Mercato - MIA 2025

Rapporto industria: Tendenze del mercato

Lo studio ANICA evidenzia una platea più ampia ma meno assidua in Italia

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Secondo il rapporto presentato al MIA, al cinema ci sono più spettatori ma meno biglietti venduti, cresce il pubblico dei giovani e la percezione positiva dei film nazionali

Lo studio ANICA evidenzia una platea più ampia ma meno assidua in Italia
Michele Casula presenta lo studio ANICA

E’ stata presentato al MIA | Mercato Internazionale dell’Audiovisivo di Roma, la sedicesima edizione dello studio “Sala e Salotto” di ANICA, curato da Michele Casula, partner ERGO Research, da cui emerge un’Italia in cui aumentano gli spettatori al cinema, seppur a fronte di una diminuzione del numero medio di ingressi, l’età del pubblico si abbassa e i modelli di fruizione cambiano. 

Secondo lo studio, il 2024 ha segnato un aumento degli spettatori unici, con oltre 2 milioni di italiani in più tornati in sala almeno una volta rispetto al 2023, ma con una diminuzione complessiva degli ingressi: quasi 2 milioni di biglietti in meno. La frequenza media scende così a 2,8 ingressi per spettatore all’anno, nonostante il 42% della popolazione over 3 anni frequenti il cinema almeno una volta l’anno. Il pubblico del grande schermo si modifica dunque anche in termini di fedeltà, con il 2024 che vede una “diluizione” della frequenza cinematografica: calano i frequentatori abituali e aumentano gli spettatori occasionali (+2,2 milioni).

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Cambia infatti anche il profilo anagrafico del pubblico. In crescita il segmento 3-14 anni e i giovani tra 15 e 24 anni, che registrano un incremento dell’11% negli ingressi. Gli under 25, che rappresentano solo il 20% della popolazione, generano il 43% degli ingressi totali. Al contrario, il contributo dei 50enni e oltre, che costituiscono il 50% della popolazione, è sceso al 22% delle admission, pur rappresentando il 40% dei frequentatori delle sale. In particolare, il segmento 60+, seppur numeroso, si caratterizza per una frequenza in sala ancora limitata, sebbene nei primi sei mesi del 2025 abbia già rappresentato quasi il 60% degli ingressi del 2024. Più in generale, gli ingressi del primo semestre 2025 superano i 18 milioni, ma la media per spettatore (nel semestre) resta sotto i due biglietti.

La ricerca esplora le iniziative promozionali, come il nuovo progetto Happy Cinefamily, che punta al pubblico under12 - segmento da 10 milioni di ingressi (ma solo 1,5 milioni riguardano film italiani) – e a tutta la famiglia. O l’ipotesi di Cine Carnet: l’opzione da 10 ingressi a 30 euro da pre-acquistare è lievemente più gradita da un pubblico adulto e femminile, mentre la formula dei pacchetti da 5 ingressi a 20 euro è apprezzata da giovani già vicini all’esperienza cinema.

Stando all’analisi di ERGO Research, la percezione del pubblico rispetto alle produzioni italiane proposte in sala è positiva: due spettatori su tre ritengono che il cinema italiano stia vivendo un miglioramento qualitativo, mentre 4 su 5 auspicano un maggiore spazio per nuovi talenti, con una forte domanda di inclusione per registe e autrici.

Il 56% dei moviegoer si senta ancora poco rappresentato dalle narrazioni proposte dal cinema italiano, con una particolare esigenza di contenuti dedicati a bambini e ragazzi, oggi ancora carenti, anche per quanto riguarda l’animazione.

Infine, il pubblico italiano si sta trasformando anche in relazione ai nuovi consumi audiovisivi. In dieci anni è raddoppiato il numero di over50 con accesso a pay TV e piattaforme. Oggi, questa fascia rappresenta il 46% dell’utenza SVOD, rispetto al 31% del 2015. Gli under35 invece, già digitalizzati prima del Covid, affiancano con naturalezza l’esperienza dello streaming e quella della sala, mentre la quota di admissions dei 50+ si è dimezzato nel post-pandemia.

Le conclusioni della ricerca sottolineano il bisogno di costruire un'offerta all’altezza delle aspettative delle giovani generazioni e capace di riattivare anche i segmenti più maturi. “Il cinema italiano sembrerebbe trovarsi di fronte a una sfida che è anche un’opportunità: consolidare il ritorno in sala con politiche di prezzo accessibili, un’offerta narrativa più rappresentativa e una strategia integrata con le nuove modalità di fruizione”.

Visualizza il rapporto ANICA completo qui.

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