Non mi piace essere compatita, preferisco riderci su. Sono trent’anni che davanti agli sguardi compassionevoli rispondo: “Non ho un padre, ma ne ne infischio. È così. Ho una foto però.” Ho anche due sorelle e una madre italiana, ma attenzione, mai parlare di lui in sua presenza: provocherebbe un’eruzione vulcanica, perché, a quanto pare, il vulcano non si è ancora spento. Credo che ciò sia dovuto in parte al mio aspetto: gli somiglio moltissimo. Quando rido i miei dicono: “Due gocce d’acqua”. Mia madre è al tempo stesso triste e fiera. È fiera perché sono bionda come lui, mentre gli altri in famiglia sono tutti bruni. Io, in realtà, preferirei essere come loro, per essere più italiana di loro. “Stronzate da artista”, come dice il mio padrino. Io sono la sua preferita. E anche lui è il mio preferito.