Siamo nel 2011, a una settimana dalla caduta del governo (il riferimento è a quello di Berlusconi). In una sorta di conto alla rovescia che ci separa dall’Apocalisse annunciata a inizio film, in una Roma notturna e sommersa dalla pioggia, veniamo introdotti in mondi diversi e apparentemente scollegati: quello della politica con l’onorevole Malgradi , avido e vizioso; quello delle feste dei vip con Sebastiano, pr viscido e arrivista; quello della malavita del litorale romano con Numero 8, erede di una potente famiglia che gestisce il territorio. E poi ci sono il Samurai, reduce della Banda della Magliana, che sembra il più innocuo di tutti e invece muove parecchi fili mettendo in connessione i vari mondi; Manfredi , capo di una chiassosa e spietata famiglia di zingari usurai; Viola, fidanzata tossicodipendente di Numero 8, e Sabrina , escort che lavora in coppia con le minorenni. Gli interessi di tutti finiscono per convergere sul progetto di una grossa speculazione edilizia, il cosiddetto Waterfront che vorrebbe trasformare Ostia in una nuova Las Vegas a colpi di alberghi, discoteche e casinò. Nella stessa settimana, le imminenti dimissioni del papa.