EVERY WALL IS A DOOR
sinossi
In uno scenario surreale di uno studio televisivo degli anni 80 in Bulgaria, una giovane giornalista pone dei quesiti filosofici agli operai, agli hippy così come ai politologi: Quali sono le vostre possibilità di sopravvivenza? Che cosa è la disobbedienza civile e come metterla in pratica? Infine, quali sogni sono più importanti? Quelli realizzati o quelli disattesi? Siamo nel 1989, il muro di Berlino è appena caduto e la Bulgaria vede per la prima volta il suo popolo scendere in piazza con impeto, mosso dalla stessa speranza. La giovane giornalista era mia madre. Due volte al mese si sdoppiava: era allo stesso tempo al mio fianco e sullo schermo, dove chiedeva ai giovani di parlare delle loro preoccupazioni che a quei tempi si riassumevano in un’unica parola: libertà. Non riuscivo a capire tutto ciò che veniva detto in TV ma vedevo la reazione dei miei genitori ed ero felice. Così ho vissuto quei momenti in modo particolare, dove vita privata e vita pubblica facevano un tutt’uno. “Chaque mur est une porte” è un film al tempo stesso politico e personale, un intreccio di dati d’archivio e di frasi poetiche. La pellicola esplora questo doppio movimento, la crescita di un bambino e l’emancipazione di una società da un regime paternalistico. Tramite “Version M”, una trasmissione kitch incentrata sulla gioventù bulgara degli anni 80, si rivive questo momento di reincanto politico e ci s’interroga sul senso delle rivoluzioni fallite ed il loro impatto sulle nostre vite.
titolo internazionale: | Every Wall is a Door |
titolo originale: | Chaque mur est une porte |
paese: | Francia, Bulgaria |
anno: | 2017 |
genere: | documentario |
regia: | Elitza Gueorguieva |
montaggio: | Mélanie Braux |
musica: | Xavier Damon |
produzione: | Les Films du Bilboquet, Studia Vreme |
supporto: | Institut Français, Bourse Louis Lumière, Atelier documentaire La fémis 2014, SCAM Brouillon d'un rêve, Centre National du Cinéma, Procirep-Angoa, Aide à la post-production Ile-de-France |