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IN A SILENT WAY

di Gwenaël Breës

sinossi

Definito dalla stampa come un “suicidio commerciale”, l’album Spirit of Eden dei Talk Talk, uscito dopo nove mesi di improvvisazioni in studio, rompe radicalmente con il synth pop. Trent’anni dopo, il regista cerca di svelare il mistero di un disco che oltre ad aver segnato la sua vita è tra i più ermetici della storia del rock, e indaga sulla metamorfosi che ha portato alla dissoluzione di una tra le più intriganti promesse del pop inglese. Il film parte con il piede sbagliato, incassa il rifiuto categorico di Mark Hollis a parteciparvi, trasformandosi in una sorta di surreale giallo tra la brughiera e le scogliere d’oltremanica. Un’ostinata e impossibile ricerca che ha saputo, con una spiccata dose di filosofia punk, raccontare, tra ostacoli insormontabili, quanto la musica sia accessibile a tutti. Un viaggio oltre la linea del silenzio alla ricerca degli spazi vuoti tra le note in cui ci si chiede da dove arrivi il potere della musica. Se citando Frank Zappa si può dire che “Scrivere di musica è come ballare di architettura”, di certo questo film non ha nulla da temere in quanto a genialità.

titolo internazionale: In a Silent Way
titolo originale: In a Silent Way
paese: Belgio
anno: 2021
genere: documentario
regia: Gwenaël Breës
durata: 88'
fotografia: Gwenaël Breës, Mathieu Haessler
montaggio: Marie-Hélène Mora, Gwenaël Breës
produzione: Dérives, Savage Film, RTBF - Radio Télévision Belge Francophone
supporto: Centre de l'Audiovisuel à Bruxelles (CBA), Centre du Cinéma et de l’audiovisuel de la Fédération Wallonie Bruxelles (BE), Service Public Francophone Bruxellois (BE), Fonds Audiovisuel de Flandre (VAF) (BE), Tax Shelter du gouvernement fédéral Belge (BE)

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