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AU HASARD BALTHAZAR

di Robert Bresson

sinossi

Già compagno di giochi, durante le loro vacanze in un paese basco, di un bimbo parigino acquese dei suoi piccoli amici, l'asino Balthazar (è così che l'avevano battezzato) diventa, quando il fanciullo torna a Parigi, proprietà di una coetanea, Maria. Legata a Jacques da un'infantile "patto d'amore", costei, ormai adolescente, suscita la bramosia di Gèrard, un "blouson noir" sempre circondato da teppisti suoi pari. Indispettita con Jacques, tornato dopo anni in paese, e subito ripartito, Maria vende Balthazar alla proprietaria del negozio in cui Gèrard serve come garzone. Nelle mani del ragazzaccio (che riesce anche a sedurre Maria), il povero ciuco subisce ogni sorta d'angherie, fino a quando non viene dato a un alcoolizzato, Arnold. Perito Arnold per ubriachezza, Balthazar finisce in un circo, dove viene esibito come ciuco matematico; di lì, nelle mani di un avaro fabbricante di acqua minerale, che lo aggioga alla ruota di un pozzo; infine, di nuovo in possesso di Maria. Allo scopo di scagionare il padre della ragazza da una grave accusa, Jacques torna in paese. Rivede Maria: i giovani sembrano intenzionati a sposarsi. Recatasi da Gèrard per troncare definitivamente la loro relazione, Maria viene violentata da lui e dai "suoi"; anche per questo abbandona il paese e la famiglia. Suo padre muore e Balthazar resta alla vedova. Un giorno, Gèrard e un compagno rubano l'asino, caricandolo di merce di contrabbando; presso il confine, Balthazar viene ferito dai finanzieri e muore in mezzo a un gregge di pecore.

titolo internazionale: Au hasard Balthazar
titolo originale: Au hasard Balthazar
paese: Francia, Svezia
anno: 1966
genere: fiction
regia: Robert Bresson
durata: 95'
data di uscita: FR 15/05/1966, DE 23/05/1966, IT 03/09/1966, UK 10/1966, DK 20/01/1967, FI 15/09/1967, SE 06/11/1967, PT 26/11/1972, ES 30/12/1973, AT 31/10/2009
sceneggiatura: Robert Bresson
cast: Anne Wiazemsky, Walter Green, François Lafarge
fotografia: Ghislain Cloquet
montaggio: Raymond Lamy
scenografia: Pierre Charbonnier
produttore: Mag Bodard

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