Philippe Reynaert • Presidente di Cine-Regio
"Una grande sfida ci attende"
- Philippe Reynaert descrive la nuova strategia di Cine-Regio, sottolineando l'importanza dei fondi regionali in Europa
Philippe Reynaert è dal 2001 direttore di Wallimage, il Fondo regionale d'investimento nell'audiovisivo istituito dalla Regione Vallonia (Belgio). Di sua iniziativa è anche nato Cine-Regio, il Coordinamento europeo dei fondi regionali d'investimento nell'audiovisivo, di cui è stato il primo presidente nel 2005. Da maggio 2011, è tornato presidente di Cine-Regio per un anno, l'occasione per Cineuropa di fare il punto con lui sulla strategia di organizzazione e l'importanza dei fondi regionali in Europa.
Cineuropa: Come funziona in concreto la cooperazione tra i membri di Cine-Regio?
In modo informale ed efficace. Il principale problema della nostra associazione è anche il suo punto di forza: non ci sono due fondi regionali che funzionino allo stesso modo o, spesso, che abbiano gli stessi obiettivi. Questo può sembrare sorprendente, ma il vero punto in comune è il pragmatismo e il radicamento regionale. Tutti i fondi membri di Cine-Regio sono innanzitutto al servizio delle regioni che li hanno istituiti, e dato che ogni regione ha esigenze differenti, è normale che gli organismi che hanno messo in piedi siano così diversificati. Diciamo comunque che il concetto che ci unisce tutti è quello che associa alla dimensione artistica e culturale innegabile del cinema una dimensione economica che influisce sull'occupazione e sullo sviluppo regionale. Quindi, al di là dei grandi temi trattati nelle assemblee generali, lavoriamo per sottogruppi a seconda delle affinità. Alcune regioni collaborano nel gruppo Kids Regio dedicato al cinema per bambini, altre si riuniscono intorno a Docu-Regio, ecc.
Qual è l'importanza e l'impatto del circuito Cine-Regio sull'industria cinematografica europea oggi?
Un buon 20% del denaro pubblico devoluto al cinema in Europa proviene dai fondi regionali, ma l'importanza di questo movimento di fondi non deve essere valutata solo in base a questa percentuale. Bisogna metterla in prospettiva: i fondi nazionali e sovranazionali (Eurimages) sono costanti ma non crescono da anni, e c'è il tracollo sul fronte delle televisioni e dei minimi garantiti apportati da distributori e venditori. Tra tutte le fonti di finanziamento, ce ne sono solo due in crescita: i sistemi di defiscalizzazione e i fondi regionali. Inoltre, aggiungerei che Cine-Regio è oggi e sarà domani uno dei maggiori attori dell'industria cinematografica europea, perché i suoi membri sono alla continua ricerca di strategie durature e sono sempre all'ascolto, grazie agli studi condotti dalle loro associazioni sulle principali evoluzioni del settore.
Esistono criteri comuni a tutti i membri di Cine-Regio in materia di attribuzione dei finanziamenti regionali?
In generale - ma anche lì vi sono eccezioni - i fondi regionali vincolano i loro aiuti a eventuali ricadute nella regione, che sia in termini di impiego o d'immagine, o entrambi.
In quanto presidente, come definirebbe la strategia di Cine-Regio per il futuro?
Una grande sfida ci attende. La Commissione europea sta lavorando a una nuova comunicazione sul cinema: è importante, in questo quadro, che ascolti anche la voce delle regioni.
Gli sforzi di strutturazione compiuti negli ultimi anni in Cine-Regio hanno fatto di noi un vero interlocutore per le autorità europee. Le regioni sono passate, agli occhi della DG Concorrenza, dallo stadio di "bad boys" che praticano a oltranza la localizzazione delle spese a quello di "luoghi di sperimentazione", di laboratorio di ciò che domani potrebbe essere il nuovo rapporto responsabile tra il denaro pubblico e il mondo del cinema. Nelle regioni, parliamo di investimenti e non di sussidi. E' un linguaggio cui gli esperti europei sono sensibili. Basta che ci considerino senza pregiudizi e che apprezzino gli sforzi che facciamo a beneficio delle nostre collettività locali, certo, ma anche di tutto il settore in Europa. La strategia di Cine-Regio si riassume quindi in tre parole: esporre, spiegare e convincere.
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