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Isabelle Fauvel • Initiative Film

"L'adattamento non è complicato, eppure ci sono pregiudizi"

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Isabelle Fauvel ha fondato nel 1993 Initiative Film, prima società francese di consulenza specializzata nello sviluppo di progetti audiovisivi per produttori, sceneggiatori, registi, attori, e nella ricerca di soggetti letterari da adattare per il grande schermo. Ha lavorato a oltre 150 ricerche di soggetti, da cui sono nate importanti sinergie tra letteratura e cinema.

Quali sono le storie che funzionano meglio per un adattamento?
Potrà sembrare una cosa ovvia, ma il mercato cerca buone storie. Se ne sente la mancanza ovunque, è stato già fatto tutto. I giovani registi tendono a raccontare storie autobiografiche. Non dico che i libri siano sempre meglio degli script, ma in letteratura le proposte sono tante, anche se è difficile trovare un racconto che ti corrisponda. Il mercato è sempre a caccia di commedie, a livello nazionale e internazionale, e non è facile trovarle nei libri. Vanno forte le storie per teenager, come Harry Potter. Quando io ero piccola esisteva solo Walt Disney. Oggi sono tanti i paesi che producono per i giovanissimi, questo pubblico ora va al cinema. Funzionano anche le detective stories, basti pensare alla saga di Stieg Larsson, che ha venduto diritti ovunque. I produttori francesi sono molto interessati a questo genere.

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Come funziona il mercato delle opzioni?
L'adattamento non è una cosa complicata, eppure ci sono tanti pregiudizi sull'acquisto dei diritti, sulle opzioni, ecc. perché non se ne conosce il meccanismo. Il fatto è che alcuni professionisti non possono permetterselo. Prima si fa un'opzione su un titolo, pagandola, poi se entri in produzione paghi i diritti, che possono costare poco ma anche tantissimo. Se il film non va produzione, però, i soldi dell'opzione li hai persi. Tuttavia, se vuoi cominciare a scrivere un adattamento devi per forza fare un'opzione altrimenti rischi che ti rubino l'idea.

I pregiudizi sono solo di tipo economico o anche creativo?
Quando ho iniziato 18 anni fa a cercare libri da adattare al cinema per i miei clienti, mi dicevano che ero pazza perché all'epoca, specialmente in Francia, la figura del regista-autore andava per la maggiore. Quelli della mia generazione volevano tutti scrivere, oggi non più. Alla gente non interessa l'origine di una buona idea, se viene dalla vita, da uno script o da un libro. Adattare non vuol dire copiare, ma reinventare. I migliori registi non scrivono, ma questo spesso ce lo dimentichiamo. La Nouvelle Vague ha fatto adattamenti meravigliosi, penso a Jean-Luc Godard con Il disprezzo di Alberto Moravia: grande libro, grande regista, grande adattamento. E a Godard l'immaginazione non mancava di sicuro.

Qual è la percentuale in Francia di film tratti da libri?
Stranamente, non esiste una statistica. Ma sono sempre di più se si considera che anche ai César hanno introdotto un premio speciale per l'adattamento. Gli editori dicono che vendono sempre più opzioni, direi che la percentuale si aggira intorno al 40%. Ma i giovani registi spesso sono tagliati fuori, o conoscono lo scrittore e ottengono i diritti gratis, oppure al primo film non possono permettersi di pagare opzioni e diritti. Sarebbe formidabile istituire apposite sovvenzioni per l'adattamento, magari nutrite da entrambe le industrie.

Qual è il costo medio dei diritti?
C'è una grande differenza tra paesi. Dipende, se il libro è venduto in tutto il mondo è più caro, se ha venduto tremila copie solo nel proprio paese costa meno. Non ci sono regole, è un mercato di domanda e offerta. Si può partire da duemila euro e arrivare a un milione di euro. Diciamo che i diritti di un libro che ha una buona notorietà, ma non troppo conosciuto, tradotto in un paio di lingue straniere, costano in media 40mila euro. E in generale, i diritti inglesi e francesi sono più cari di quelli italiani, tedeschi o portoghesi.

Quali progetti sta seguendo al momento?
E' in corso di casting l'adattamento, realizzato da Sophie Boudre per Gang Films, di Cordiali saluti dello scrittore italiano Andrea Bajani. In fase di sviluppo abbiamo, fra gli altri, l'adattamento di La signora dei funerali dell'inglese Madeleine Wickham (nota anche come Sophie Kinsella, ndr) per UGC Images, Il tizio della tomba accanto della svedese Katarina Mazetti per Conquest, che ne ha affidato la regia a Patrick Braoudé, e En cas de bonheur del francese David Foenkinos, che sarà diretto da Laurent Chouchan sempre per Conquest.

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