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Yorgos Lanthimos • Regista

"Non esiste un “nuovo cinema greco"

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- Dopo il successo internazionale di Dogtooth, il regista greco Yorgos Lanthimos ritorna sugli schermi con Alps, il suo nuovo film in concorso a Venezia

Il regista grecoYorgos Lanthimos nega l’appartenenza ad una nuova corrente artistica, legata alla crisi che il suo paese sta attraversando. Ma vedendo Alps [+leggi anche:
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, presentato in concorso durante la 68a Mostra del cinema di Venezia, è il suo stile personalissimo a colpire lo spettatore: uno stile di cui il regista ci parla nel corso dell’intervista.

Perchè trattare questo tema ?
YorgosLanthimos : L’idea è venuta da varie fonti. Io ed Efthimis Filippou, mio cosceneggiatore, ci chiedevamo cosa fare. Avevamo quest’idea: un gruppo di persone che passano il tempo a fare scherzi telefonici o a inviare lettere per annunciare falsi decessi, forse il loro. Ma l’idea non era molto cinematografica : sviluppandola, siamo arrivati alle vicende di questo gruppo di persone che fanno finta di essere altri per sfuggire alla propria vita.

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C’è un legame tra Dogtooth [+leggi anche:
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e questo film ? Può essere considerato come una sorta di seguito?

Immagino che sia impossibile evitare il confronto, ma i due film sono esattamente opposti. Dogtooth, è la storia di una persona che cerca di sfuggire ad un mondo fittizio.Alps, è la storia di una persona che cerca di entrare in un mondo artificiale. Il solo elemento in comune tra i film sono i due sceneggiatori.

Alps potrebbe essere visto come una metafora della disperazione dei Greci in questo momento ?
Non penso che il film sia legato in modo specifico alla Grecia. Certo, i soldi sono un problema nel film e i personaggi cercano di guadagnarne in vari modi, ma è un fenomeno che si verifica ovunque nel mondo. Non c’è nessuna intenzione di dar vita ad una metafora.

Lei fa parte del nuovo cinema greco. Come vive la sua appartenenza a questa corrente ?
C’è la tendenza ad identificare frettolosamente nuove correnti e a mettere tutti nella stessa categoria, con un’eccessiva rapidità, perchè è più semplice. Se considera i registi greci che hanno avuto successo ultimamente, si accorgerà che fanno film molto diversi tra loro. Appartengono a molte correnti diverse, quindi non credo che esista una corrente di “nuovo cinema greco”, semplicemente ci sono dei registi che svolgono il loro lavoro al meglio nonostante le condizioni difficili.

É facile separare la realtà dalla finzione quando bisogna raccontarle entrambe in una società reale, fatta di ambienti reali, etc ?
Dopo aver finito il film, abbiamo scoperto che un’azienda in Giappone o in Corea ingaggia degli attori per comportarsi come marito e moglie nella realtà. La realtà non dista mai molto dalla finzione. Non importa quanto le vostre idee siano astruse, ci sono sempre persone che hanno fatto la stessa cosa, se non peggio, da qualche parte, nel mondo reale. Nel film, abbiamo cercato di separare in modo netto la realtà dalla finzione, seguendo in particolare il percorso di questa infermiera che passa dall’una all’altra e che non si accontenta di restare sospesa tra le due.

C’è molta improvvisazione ?
Alcune scene che si vedono sullo schermo non sono nella sceneggiatura : ce le hanno ispirate gli attori, i luoghi, qualche dettaglio nei dialoghi. Questi ultimi, del resto, non sono stati rispettati alla lettera. Gli attori avevano un margine di manovra. A volte un effetto comico è dato semplicemente dal modo in cui un attore recita un dialogo: in un altro attore l’interpretazione avrebbe prodotto un effetto completamente diverso. Durante la lavorazione c’è un lavoro di adattamento costante.

Rimarrà in Grecia per i suoi prossimi film ?
Ho realizzato 3 film in Grecia, in condizioni finanziarie molto difficili. Tutto questo ha contribuito al mio stile, ma oggi ho la possibilità di fare film altrove ed è una opportunità che voglio cogliere, per vedere il contributo che luoghi altri possono darmi e l’influsso che possono avere sulle mie storie.

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