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Salvatore Mereu • Regista

Le belle farfalle in una Cagliari magica e crudele

di 

- Due ragazzine che vivono in un quartiere degradato di Cagliari sono protagoniste di una commedia esilarante e amara

Dall'omonimo racconto dello scrittore scomparso Sergio Atzeni, che in Sardegna è diventato un culto, Bellas Mariposas [+leggi anche:
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scheda film
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è un'esilarante e amara commedia firmata da Salvatore Mereu (Sonetaula) che lascia il segno. Protagoniste sono Cate e Luna, due ragazzine di famiglie disagiate che vivono a Cagliari, nel quartiere periferico di Sant'Elia.

Il regista ha prodotto il film insieme alla moglie con la loro Viacolvento, in collaborazione con Rai Cinema e con la Regione Autonoma della Sardegna, l'Istituto Superiore Etnografico della Sardegna, con il sostegno della Sardegna Film Commission: "Sono in corso delle trattative - spiega il regista- ma ancora non abbiamo una distribuzione. Spiace dirlo, ma da qualche anno a questa parte mi sembra si sia ancor piu' assottigliato lo spazio nelle sale per questo tipo di film".

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Cineuropa: Come è nata l'idea di portare sullo schermo Bellas Mariposas?
Salvatore Mereu: Sono stato per un anno nel quartiere di Sant'Elia per il mio film precedente, Tajabone, cercando di entrare dentro una comunità che non accetta sguardi esterni. Certo non è stato facile adattare il racconto, che ha un'unica voce narrante, che salta continuamente di palo in frasca, e non ha punteggiatura.

Infatti la protagonista Sara si rivolge sempre direttamente allo spettatore, guardando la telecamera...
La scelta era già nel racconto, ed è un suo punto di forza, ma sullo schermo era anche un'insidia, specie se lo affidi a un'attrice non professionista: io e Sara ci siamo presi il rischio, speriamo di aver vinto la scommessa.

Ha affidato molti ruoli, compresi i due principali, a debuttanti.
Volevo mescolare attori professionisti e non professionisti. Nel film recitano anche molti attori di teatro, La commistione tra professionisti e non è più delicata, ma anche più interessante.

Nel film fa parlare tutti i suoi personaggi in dialetto.
Era fondamentale mantenere la lingua vera che parlano le persone lì: non ho mai avuto dubbi, anche se questo può rendere difficile la vita del film nelle sale.

Come ha trovato Cate e Luna?
Attraverso una serie di provini che ho fatto a scuola. Abbiamo lavorato come se stessimo facendo uno spettacolo teatrale: ho fatto il piano di lavorazione in ordine cronologico perché anche loro scoprissero il percorso del film giorno per giorno.

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