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Christoph Schaub • Regista

“Al limite della disperazione”

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- Dopo il successo di Julia's Disappearance, il regista Christoph Schaub ritrova l'autore di best-seller Martin Suter per Lullaby Ride.

Dopo il successo di pubblico e critica di Julia's Disappearance [+leggi anche:
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, il regista Christoph Schaub ritrova l'autore di best-seller Martin Suter per Lullaby Ride [+leggi anche:
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, film di finzione in cui si parla ancora una volta di una scomparsa. Stavolta si tratta della scomparsa di un bambino, rapito dentro un'auto.


Cineuropa: Come si è svolta la collaborazione con Martin Suter?
Christoph Schaub: In occasione della prima di Julia's Disappearance al Festival di Locarno, Martin Suter mi ha proposto di scrivere un'altra sceneggiatura. Ci ha sottoposto quindi diverse idee. Marcel Hoehn, il mio produttore, ed io ci siamo trovati immediatamente d'accordo su questa storia di un bambino che viene rapito dentro un'auto. Ho letto le versioni intermedie dello script e ho potuto dare qualche suggerimento. Anche se Suter ha ripreso qualche mio suggerimento, resta lui l'unico autore della sceneggiatura. L'idea non era di rifare Julia's Disappearance ma di andare in tutt'altra direzione quanto a genere e personaggi.

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E' stato il coproduttore X-Filme a volere che il film fosse interpretato in tedesco, e non in dialetto alemanico, anche se l'azione si svolge in Svizzera?
E' stata una nostra decisione. E' legata allo stile di scrittura di Suter come all'universalità della storia. Avevamo fatto una scelta simile per Julia's Disappearance. Detto questo, se non avessimo optato per il tedesco, ci sarebbe stato sicuramente richiesto dai nostri coproduttori. Se non da X Filme, dal suo principale partner finanziario, il canale tv ARD. Anche la scelta delle location è legata alla coproduzione: le scene esterne e in studio sono state girate in Baviera; tutte le scene esterne con edifici, come la stazione di servizio, sono state realizzate in Svizzera.

Come sono stati scelti gli attori?
Alexandra Maria Lara e Sebastian Blomberg erano fin dall'inizio pensati per i personaggi principali. Per il ruolo dei malviventi ho dovuto invece organizzare un lungo casting, fino a quando non sono capitato sulla svizzera Carol Schuler e l'austriaco Georg Friedrich.

E' la prima volta che gira scene di inseguimento?
Non l'avevo mai fatto! E' stato eccitante. Abbiamo lavorato con un coordinatore stunt tedesco, una seconda troupe e un autista stunt. Ho girato io le scene con gli attori, mentre le scene d'azione pura – come le manovre di sorpasso e frenata – sono state realizzate dalla seconda troupe.

E come ha addestrato il bambino?
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avevo già girato con un bebè. I bambini vengono selezionati con i genitori. L'importante è che loro siano rilassati. Le scene in cui il bambino deve sorridere sono le più facili da realizzare. In quel caso, la mamma si trovava la maggior parte del tempo vicino alla macchina da presa. Nelle scene di pianto, invece, la mamma era per lo più assente.

Una domanda a proposito della motivazione dei protagonisti. Perché i genitori non provano ad avvertire la polizia, anche se non hanno un telefono cellulare a portata di mano?
La risposta sta nella logica dell'azione: i genitori sono presi alla sprovvista dagli eventi e vengono messi in attesa, aspettano sempre la prossima occasione. Poi, c'è un momento in cui perdono questa speranza, quando scoprono che il supposto soccorritore è lui stesso un criminale. In quel preciso momento, si trovano in un posto dove non c'è campo… L'altra risposta è psicologica: quando si è al limite della disperazione e si è presi dalla paura, si opta spesso per la soluzione sbagliata e ci si comporta in modo illogico.

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