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Jean Cottin • Produttore

"Tutti sulla stessa barca"

di 

- Il produttore Jean Cottin racconta l'avventura di In solitario, in arrivo nelle sale, e parla di The Gate, prossimo film di Régis Wargnier

Jean Cottin • Produttore
Jean Cottin, fotografato da Yann Riou

A capo della società parigina Les Films du Cap che dirige con Laurent Taïeb, Jean Cottin ha portato a buon fine la produzione fuori dal comune di In solitario [+leggi anche:
trailer
intervista: Jean Cottin
scheda film
]
di Christophe Offenstein (leggi l'articolo) con François Cluzet protagonista.

Cineuropa: Come è cominciata l'avventura di In solitario, girato interamente in mare?
Jean Cottin: Abbiamo studiato ogni soluzione, comprese le riprese in studio, ma sarebbe costato molto e non era proprio quello che volevamo fare artisticamente. La storia si basa sulla Vendée Globe, una gara vera. Racconta il percorso di uno skipper che fa il giro del mondo in solitario e che si confronterà con un imprevisto umano: un clandestino nascosto nella sua barca. Abbiamo pensato che ricostruire in studio una barca di 18 metri sarebbe stato folle. Così, ci siamo detti: "Se lo facciamo, dobbiamo farlo davvero". Quindi, oltre il progetto cinema, abbiamo messo su un progetto vela. Abbiamo comprato una vera barca da regata che aveva partecipato alla Vendée Globe quattro anni fa. Abbiamo affrontato tutte le problematiche di sicurezza, di organizzazione. La preparazione e le riprese sono state complesse, ma ci hanno uniti: eravamo tutti sulla stessa barca. L'avventura che filmavamo, l'avevamo vissuta organizzandola. Questo dà più anima e forza al film. Abbiamo avuto la fortuna del principiante e non posso dire che lo rifaremmo.

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Ha avuto difficoltà a raccogliere i finanziamenti (budget di 16 M€)?
Oggettivamente, rispetto a quello che abbiamo fatto, il film non è costato tanto. All'inizio è stato difficile perché mi dicevano: "Un progetto sulla vela, sarà interessante?". La prima tappa è stata convincere che più che un film in mare su una barca, si racconta una storia di cinema, di sfida, di attori, di emozioni. Poi, la Vendée Globe è una gara sportiva con elementi molto cinematografici: l'avventura, l'emozione e gli skipper considerati dal pubblico come eroi. Sono stato aiutato anche da Gaumont la cui patrona, Sidonie Dumas, mi ha dato tutta la sua fiducia. I partner principali sono Gaumont, Canal+ e TF1 per la parte francese, A Contracorriente per la Spagna e Scope Pictures per il Belgio. E alla fine, il nostro proposito artistico è diventato uno strumento di marketing. Ossia: "Guardate, lo abbiamo fatto davvero!". Oggi, il pubblico ha bisogno di cose sincere.

State preparando anche The Gate di Régis Wargnier, le cui riprese cominceranno a inizio 2014?
E' l'adattamento di un racconto di François Bizot, esperto di civiltà khmer, arrestato nel 1973 dai guerriglieri khmer rossi. Preso per una spia americana, finisce in un campo che prelude a un campo di sterminio. Ma lega con il capo del campo che lo libererà. Questa persona è famosa: si tratta di Douch, divenuto successivamente responsabile del campo S21 a Phnom Penh. 35 anni dopo, Douch viene arrestato, giudicato dalla Corte Penale Internazionale e chiama questo francese a testimoniare a suo favore. E' il confronto tra questi due uomini, con questo francese che deve la vita a un boia e il dubbio esistenziale che ciò comporta. Il film ha un budget di 5M€ e come partner Gaumont, France 3 Cinéma, i belgi di Scope Pictures ed Eurimages. E' coprodotto in Cambogia da Rithy Panh. Inoltre, si prospetta un accordo di coproduzione franco-cambogiano. Raphael Personnaz sarà François Bizot e Olivier Gourmet il console francese. 

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(Tradotto dal francese)

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