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Nicolas Brigaud-Robert • Venditore

“Al giorno d’oggi, il mercato si sta riprendendo”

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- Le analisi delle tendenze di mercato di Nicolas Brigaud-Robert, direttore della società francese di vendite internazionali Films Ditribution

Nicolas Brigaud-Robert • Venditore

Poche ore prime dell’apertura dello European Film Market della 64ma Berlinale (dal 6 al 16 febbraio 2014) abbiamo incontrato Nicolas Brigaud-Robert che, con François Yon, dirige la vivace società parigina di vendite internazionali Films Distribution, sempre molto presente nei programmi dei grandi festival (leggi l’articolo sul programma di Berlino)

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Cineuropa: Qual è la sua lettura delle tendenze di mercato dei film europei?
Nicolas Brigaud-Robert: Veniamo da un periodo in cui il mercato risentiva estremamente dello shock economico generale e dello shock tecnologico che ha toccato in modo particolare il nostro settore con la smaterializzazione dei supporti. Gli acquirenti non sapevano bene su che film puntare. Adesso il mercato si sta riprendendo e i distributori sanno cosa aspettarsi e come muoversi: sanno quali film frutteranno come VoD, quali attirano il pubblico nelle sale, quali costi bisogna preventivare, quali sono i costi d’uscita, su cosa possono contare e su cosa no, il che ha portato a una stabilizzazione del prezzo d’acquisto. Non è una questione di volume, ma di chiarimento del modo in cui un distributore che acquista un film europeo può ammortizzare la spesa sui diversi media.

La sua strategia d’acquisto è cambiata con le difficoltà d’accesso al mercato dei film d’autore di qualità?
Film Distribution ha conservato lo stesso approccio: puntare sudei film “cross-over”. Abbiamo sempre pensato il nostro mestiere come un servizio per un pubblico di cinefili, ma non ci impediamo di scegliere talvolta film che hanno un’audience potenzialmente forte e che non siano per forza destinati ai festival. Poi ci sono registi che seguiamo anche quando si spingono verso film più aperti, il che ci pone il problema di essere un po’ “director driven”. Questo tipo di strategia ci ha permesso di affrontare meglio la diminuzione della domanda di film d’essai. The Dark Valley [+leggi anche:
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è un ottimo esempio: è un film che offre la visione del regista, ha uno stile, uno sguardo formale, eppure è destinato al grande pubblico. Nel nostro programma c’è anche sempre almeno un film d’animazione. Quest’anno per esempio c’è Wolfy, the incredible secret [+leggi anche:
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. La strategia rimane quella di offrire un cinema diverso che non pretende per forza di essere un cinema hollywoodiano senza mezzi, e che si vede come un’alternativa a quel tipo di cinema, senza di conseguenza precludersi di piacere al grande pubblico.

Quanti film potete integrare nel vostro repertorio?
Cerchiamo di arrivare sul mercato con al massimo tre-quattro nuovi film, perché la durata della vendita di un film è di almeno due anni. Con tutti i film che arrivano, la fretta, i vari festival e i mercati che si succedono, un film purtroppo fa presto a diventare obsoleto. E’ per questo che ci siamo imposti un limite, perché quando si hanno troppi film non si ha il tempo di concentrarsi sulla loro durata e ci si persuade facilmente che un film ne scaccia un altro.

A suo parere quindi ci sono società che hanno esagerato nell’acquisto dei film e hanno perciò turbato il mercato.
Il dibattito su quale sia il giusto prezzo dei prototipi è un dibattito permanente: come si può decidere il prezzo di qualcosa di cui si ignora tutto a priori? Quel che è certo è che se chi arriva sul mercato predilige l’apparizione al rendimento e si sente quindi in dovere di mostrare grandi nomi, grandi film, il tutto per sottolineare il proprio dinamismo, per soddisfare gli investitori e per dimostrare che il proprio repertorio si allarga. Se si compra per ragioni che non sono legate assolutamente alle proprie stime di vendita, questo può effettivamente turbare il mercato.

E che cosa pensa dei VoD?
Tutti i paesi, anche quelli più in ritardo come il Giappone, si muovono pian piano verso dei modelli in cui gli introiti legati ai VoD pesano al momento dell’acquisto di un film. Allo stesso tempo ci s’illude se si pensa che i VoD siano la nuova Mecca del cinema d’essai o che il fatto che tutto sia continuamente disponibile in VoD permetterà la vendita di film che altrimenti non avrebbero avuto molte possibilità di essere mostrati. Bisogna fare attenzione a questo tipo di affermazioni perché in effetti le strategia legate ai VoD sono lineari e non differiscono molto da quelle dei DVD nelle grandi superfici: i VoD continuano a favorire le Top 10.

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(Tradotto dal francese)

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