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Karel Och • Direttore artistico, KVIFF

"Abbiamo lavorato per presentare più di film validi dall’Europa Centrale e Orientale"

di 

- Cineuropa ha incontrato Karel Och, direttore artistico del Karlovy Vary International Film Festival, per parlare della nuova edizione del festival

Karel Och  • Direttore artistico, KVIFF

Sin dal 2001 Karel Och ha lavorato al Karlovy Vary International Film Festival come programmatore e membro del comitato di selezione. Nel 2010, è stato nominato come Direttore Artistico del KVIFF al posto di Eva Zaoralová, da 15 anni nel ruolo. Cineuropa ha incontrato Och per discutere della nuova edizione del KVIFF e del panorama cinematografico europeo.

Cineuropa: Ci sono stati cambiamenti sulla strategia generale di programmazione?
Karel Och: Non direi. Abbiamo solo lavorato molto più sodo sulla strategia per presentare il maggior numero possibile di film validi e recenti dell’Europa Centrale e Orientale. Abbiamo aggiunto Grecia e Turchia ai paesi nel nostro focus nel concorso East of the West, e ci sentiamo ora più prossimi alla definizione geografica (ad est di Praga) che a quella politica (ex Blocco Orientale, Paesi post-sovietici).

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La 49^ edizione del festival ha un leitmotif o un tema centrale?
Sono felice di dire che, soprattutto, c’è più umorismo - uno humour nero, pungente, amaro. Gli autori dei film che proponiamo non nascondono i problemi ma sentono il bisogno di combatterli con spirito - nero e perverso, ma sempre divertente.

Ci sono dei temi dominanti nel cinema europeo attuale?
Quando guardi centinaia di film europei ogni anno, vedi una enorme quantità di generi, temi, motivi. Non so dire se ce ne siano alcuni tanto prevalenti da giustificarne la menzione. Sui territori posso dire di più: sono felice di dire che la Grecia va sempre forte, e la Serbia produce buoni film da qualche anno ormai. Siamo stati fortunati abbastanza da proporre grandi film dall’Ungheria - questa edizione non è diversa.

Questanno, due film cechi sono in concorso
Il fatto è che entrambi i film cechi in concorso hanno il potenziale per competere contro contendenti stranieri forti. Non posso dire la stessa cosa della gran parte della nostra produzione domestica, purtroppo.

Vedremo più film cechi ai festival mondiali?
Me lo auguro, ma vedo ancora un futuro incerto. Scommetterei sui giovani produttori cechi e slovacchi che comprendono che per diventare interessanti per i grandi festival devono semplicemente lavorare con colleghi stranieri alle co-produzioni.

Com’è stato programmare la sezione East of the West?
Siamo contentissimi della line-up, ma non è stato facile. Il concept è costituito da opere prime e seconde del nostro paese, ma è ancora in una fase iniziale, e abbiamo una forte concorrenza (salutare e molto amichevole) con festival di dimensioni simili come San Sebastian e Locarno.

Ci sono tendenze significative nel cinema dellEuropa Centrale e orientale?
Vedo sempre più film da queste aree nei grandi festival, e ci sono temi interessanti molto radicati nella nostra realtà, uno stile non sofisticato e molto diretto di approcciarci a questo tema, e una grande dignità qualunque sia il budget e quanto seri siano i problemi dei personaggi.

Per i visitatori del festival c’è qualcosa di nuovo?
Il KVIFF non ha modificato il costo dell’accredito negli ultimi 16 anni, in questo senso, nessuna nuova buona nuova. Se si è stanchi dei film, non c’è bisogno di andare via, abbiamo molti eventi collegati ad altre discipline artistiche. 

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(Tradotto dall'inglese)

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