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Silvia Costa • Presidente della commissione Cultura dell’UE

“Vorremmo assicurare un ruolo più centrale al settore della cultura”

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- Silvia Costa chiede un maggior impegno perché cultura, audiovisivo ed educazione siano incluse tra le priorità del 2015. Cineuropa ha parlato con lei

Silvia Costa  • Presidente della commissione Cultura dell’UE

In occasione della cerimonia del Premio LUX il 17 dicembre (leggi la newsSilvia Costa, presidente della commissione Cultura, spiega a Cineuropa quali sono gli obiettivi e le priorità per questo 2015 e per il futuro.

Cineuropa: Si è molto parlato del rapporto d’iniziativa della commissione Cultura sul programma di lavoro di Juncker per il 2015. Un commento?
Silvia Costa:
Ho mandato recentemente, in quanto presidente della commissione Cultura, una lettera al presidente Schulz prima che ci fosse l’incontro di Juncker con i presidenti dei gruppi, per chiedere un maggior impegno da parte di Juncker perché cultura, audiovisivo ed educazione siano comprese dal 2015 tra le priorità del suo programma in dieci punti. Nel frattempo rimangono in corsa l’agenda per l’educazione e la formazione, la revisione del copyright e speriamo che nel piano per la crescita e per l’impiego siano comprese educazione e formazione. Al giorno d’oggi, col digitale c’ è una preoccupante discrepanza tra le capacità richieste dal mercato e quelle in possesso degli operatori in campo culturale e audiovisivo.Poco prima della premiazione LUX, c’è stato un dibattito sul programma di Juncker che ha visto il nostro gruppo (S&D) piuttosto critico su alcune carenze. Il Parlamento ha quindi deciso che ci sarà una risoluzione di indirizzo che si approverà a gennaio.Per quanto riguarda il piano d’investimenti, con soddisfazione abbiamo visto che nall’ambito delle cinque priorità, una è l’educazione intesa come miglioramento del sistema d’istruzione e formazione.

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Per quanto riguarda la revisione del copyright, invece?
Va innanzitutto detto che va bene cercare di ampliare l’accesso ai contenuti culturali, ma è assolutamente necessario tutelare gli autori. Bisogna trovare un giusto equilibrio tra queste due volontà.In parallelo abbiamo la revisione della direttiva AVMS (Audio Visual Media Service), per la quale crediamo che vada rivisto il framework di diritti e doveri degli over the top e dei contenuti culturali online.La revisione avverrà nel 2016 e uno studio verrà presentato nel 2015.

Nel sottoprogramma Cultura si dà la priorità alla traduzione di opere scritte in lingue minoritarie verso lingue dominanti. Un approccio simile potrebbe essere pensato per il sottoprogramma MEDIA in modo da promuovere le opere dei Paesi con una produzione meno importante?
Quello c’è fin troppo. Ricordiamo che nel programma MEDIA c’è quasi un handicap a favore delle piccole cinematografie. Oltre alla traduzione però, in entrambi i programmi si è prestata una maggiore attenzione alla promozione, attraverso il sostegno ai festival, per esempio, e a tutto ciò che incentiva la circolazione delle opere e di conseguenza delle traduzioni effettuate.

Priorità della nuova commissione Cultura?
Per noi la priorità è la revisione della direttiva AVMS, più di quella sul copyright, ma le due vanno in parallelo. Di grande importanza è anche l’aggiornamento del piano di lavoro cultura e audiovisivo, per il quale c’è stato recentemente un rapporto del Consiglio dei Ministri. Vorremo poi assicurare un ruolo più centrale per il settore della cultura e della creazione nella strategia Europa 2020, e vorremo anche che tutte le volte che si parla di industria, di crescita, di competitività, le industrie culturali e creative siano tenute in conto, senza dover insistere ogni volta perché venga fatto.

Qualche parola sul Premio LUX?
Quest’anno è stato davvero difficile scegliere. Il livello dei tre film finalisti era altissimo, anche se Ida [+leggi anche:
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aveva un profilo molto particolare, inedito e meritava sicuramente il premio. Però devo dire che gli altri due sono film interessantissimi, tant’è che stanno già riscuotendo un grande successo. Bande de filles [+leggi anche:
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 per esempio è già distribuito in dieci Paesi membri, Ida addirittura in 56 Paesi europei e non. E fa piacere sapere che sta crescendo la distribuzione di Class Enemy [+leggi anche:
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, che è un’opera prima, distribuita per il momento in quattro Paesi tra cui l’Italia, dove ha avuto un gran successo.Un altro aspetto interessante del Premio Lux è la nomina di 28 ragazzi – giovani cinefili di ogni Stato membro, come ambasciatori del Premio. Con l’aiuto degli uffici nazionali del Parlamento europeo, stanno promuovendo il Premio e stanno facendo circolare più velocemente i film.

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