email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Karoly Ujj Mészáros • Regista

"Non credo che nella vita si possa essere veramente felici a meno che non si accetti la morte"

di 

- Cineuropa ha incontrato il regista ungherese Karoly Ujj Mészáros, il quale ha proiettato al Brussels International Fantastic Film Festival il suo primo film, il divertente e romantico Liza, the Fox-Fairy

Karoly Ujj Mészáros  • Regista

Il regista ungherese Karoly Ujj Mészáros ha portato il suo primo film, Liza, the Fox-Fairy [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Karoly Ujj Mészáros
scheda film
]
, al Brussels International Fantastic Film Festival dopo aver vinto al Portugal's Fantasporto (leggi la news). Il film, che mostra una sentita passione per la cultura pop giapponese, racconta una storia molto romantica con l'aiuto della commedia nera e del fantasy.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Cineuropa: Il film è sorprendentemente originale, sia in termini di sceneggiatura che di tono. Da dove provengono tutte queste idee?
Karoly Ujj Mészáros: L'origine del film risiede in un'opera teatrale ungherese che racconta una storia simile: gli uomini che provano a corteggiare Lisa muoiono senza alcuna spiegazione. Volevo anche fare un film rivelazione per l'attrice protagonista, Mónika Balsai, così come un film con un lieto fine, cosa molto importante per me in quanto ungherese, data la difficile situazione che il mio paese sta affrontando in questo momento. Inoltre, durante la stesura della sceneggiatura, io e il mio co-autore Bálint Hegedûs abbiamo fatto delle sessioni di brainstorming, e da esse è nata l'idea che abbiamo usato nel film: l'idea di stupire il pubblico ammiccando a un certo tono in una determinata scena, e poi stravolgere inaspettatamente quel tono con un altro completamente diverso. Allo stesso tempo, registi come David Lynch o Luis Buñuel sono vere fonti di ispirazione per il mio lavoro, quindi ho voluto portare quell'atmosfera surreale anche nel mio film.

Mónika Balsai ha portato in scena una performance notevole, e porta tutto il peso del film sulle sue spalle. Com'è stato lavorare con lei e con gli altri attori?
Ho fatto molti spot pubblicitari nella mia vita, e all'inizio ho sempre avuto problemi nel lavorare con gli attori. Ma poi ho lavorato a un'opera teatrale e tutto è cambiato. Ho imparato ad amare la fase di lavorazione con gli attori. Pertanto, ho deciso che per il mio primo film avrei provato con gli attori prima di girare. Ed è proprio quello che abbiamo fatto: abbiamo provato per un mese prima che le riprese avessero inizio, abbiamo condotto degli studi sui personaggi, abbiamo stabilito il background di ognuno di loro, e così via.

Nonostante si tratti di un film estremamente romantico, il tema della morte è molto presente e addirittura rappresentato in una maniera divertente, che suscita ilarità...
Penso che la morte sia un tabù nelle moderne società occidentali. Tutto ruota intorno all' "adesso" e non al pensiero della morte. È un tema molto più nascosto oggi di quanto non lo fosse in passato. Mettiamo gli anziani negli ospedali cosicchè l'idea della morte non sia più parte della nostra vita. Tuttavia non credo che nella vita si possa essere veramente felici se non si accetta la morte. Ma per molte persone sarebbe troppo difficile provare ad accettare questa idea in una maniera cruda, diretta, e per questo provo ad usare la commedia. Sarà accettata molto più facilmente dal pubblico.

Questo è un film fantasy con molti effetti speciali, ma è parlato in ungherese e non in inglese. È un miracolo questo, o quantomeno un'eccezione, nel panorama dell'industria cinematografica ungherese?
A dire il vero, avendo prodotto il film attraverso dei fondi (come abbiamo fatto) è stato molto più facile ottenere quel denaro con il film realizzato nella lingua in cui è stato prodotto, piuttosto che in inglese. Anche i co-produttori volevano che il film fosse in ungherese. Avevo anche un amico che ha fatto un film con attori ungheresi che parlavano in inglese, e il pubblico non sembra aver accolto molto bene l'idea. Per cui, se si vuole avere un film parlato in inglese, è meglio avere attori di lingua inglese. E se si vuole fare un buon film, è meglio ingaggiare bravi attori di lingua inglese, quindi il budget si alza molto di più. Inoltre ho conosciuto un produttore francese al Sarajevo Film Festival, il quale ha passato 15 minuti a urlarmi contro e a dirmi che l'idea di fare un film in inglese era totalmente priva di senso. Perciò direi che, data anche quest'atmosfera in cui ci troviamo ai film festival, fare un film nella lingua in cui è stato prodotto sembra la via più giusta da seguire.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy