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Daniel Guzmán • Regista

"Il senso dell'umorismo è fondamentale"

di 

- Daniel Guzmán, il grande vincitore del 18° Festival del Cinema Spagnolo di Malaga, svela i segreti di A cambio de nada

Daniel Guzmán  • Regista

Daniel Guzmán, il grande vincitore del 18° Festival del Cinema Spagnolo di Malaga -Miglior Film, Regia, Attore Non Protagonista e premio della critica- svela i segreti di A cambio de nada [+leggi anche:
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intervista: Daniel Guzmán
scheda film
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, sua emozionante opera prima.

Cineuropa: Cosa ti hanno detto i tuoi genitori quando si sono visti rappresentati nel tuo film?
Daniel Guzmán: Mi hanno abbracciato e non riuscivamo a parlare: si sono emozionati e con questo hanno detto tutto, il significato e il contenuto erano lì.

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Il film ti è servito come catarsi?
Sì, grazie ad esso ho fatto pace con me stesso e con il mio passato. La distanza, il tempo e il film mi hanno dato le risposte di cui avevo bisogno. Dalla mia esperienza, racconto una storia personale che molte persone hanno vissuto e condividerla può far vedere le cose da un altro punto di vista, perché penso sia universale e che in un'opera prima sia meglio parlare di ciò che si conosce, perché si ha un maggiore coinvolgimento e si può andare più in profondità.

A cambio de nada trasuda verità, è un film sincero e puro...
Non è giusto che io lo dica, ma la penso anch'io così: ha difetti e imperfezioni e se lo girassi ora, lo farei diverso per certi aspetti, ma sono contento per il collegamento con l'essenza, con lo sfondo, con l'anima del film, per come questa verità e autenticità catturi facendo dimenticare altri aspetti molto migliorabili. È un ritratto intergenerazionale del mio rapporto con gli anziani, in particolare con mia nonna, che è un punto di riferimento per me.

Nel film parli di qualcosa di drammatico, ma riesci a conferire alla storia un senso dell'umorismo che rende tutto incredibilmente scorrevole...
Sì, credo che inconsciamente lo faccio per stemperare, perché non mi piace spiegare troppo, neanche come attore: quando racconto una storia, mi piace suggerire e credo che il senso dell'umorismo dia senso alla vita, dando la capacità di ridere di se stessi. Il termine "sociale" ha un'accezione negativa, quando si dice che è un film sociale, sembra sia cupo, deprimente o marginale, invece attiene al nostro rapporto con gli altri e c'è colore, umorismo, luce, relazioni umane e gioia in ogni quartiere.

I dialoghi sono naturali e brillanti...da dove viene questo talento?
Dalle mie influenze cinematografiche, dagli sceneggiatori che mi piacciono, dalla mia vita nel quartiere, da mio essere vicino alla strada e anche dalla mia lunga esperienza di attore, dal mio leggere tanto e dal sapere cosa funziona quando lo dici, e dal sapere che spiegare troppo non permette alla storia di avanzare. Mi piace dialogare in modo breve, con giochi di parole e ironia, perché la uso quando parlo.

Hai ricoperto il ruolo di produttore esecutivo per far uscire la tua opera prima...dunque vincere il Goya per il miglior cortometraggio nel 2004, non è servito a molto?

Non è servito a nulla. È anche vero che è colpa mia se i processi si sono allungati. Non sapevo che mi sarebbero serviti sette anni per finire la sceneggiatura e altrettanti per trovare il finanziamento: allo stesso tempo la situazione socio-economica non era ottimale e non ricevendo sostegno da nessuna televisione né dal Ministero della Cultura, ho dovuto finanziare il film tramite degli investitori. Riuscire a saldare tali debiti mi è costato molto: se non fosse stato per chi ha investito il proprio capitale in questo film individualmente, peraltro con degli incentivi fiscali così bassi...non so come avrei fatto. Parlo con i produttori e mi chiedono come ci sia riuscito e tuttora non lo so. L'ho scoperto in corso d'opera: anche per questo ho tardato tanto.

C'è la possibilità che il film venga visto fuori dalla Spagna?
Siamo alla ricerca di agenti di vendita internazionali. Per me sarebbe importante condividere questa storia con altre culture, per vedere come funziona. Non mi aspettavo che Warner Bros. Spagna lo distribuisse, è stata una sorpresa e si sta impegnando molto a sostenere il film: è una ricompensa per tanta fatica e lavoro, così come lo splendido giorno dell'anteprima al Festival di Malaga con la mia famiglia e i miei amici.

Uscirà in Spagna l'8 maggio, nella settimana dell'ottava Festa del Cinema (news). È molto importante per condividere il film con i giovani e con un gran numero di persone che, se non fosse per quest'evento, non avrebbero occasione di vederlo. Spero che il film penetri nell'immaginario e risvegli nel pubblico il desiderio di vederlo.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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