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Terje Rangnes • Regista

"Abbiamo voluto enfatizzare la bellezza antica dei Natali di una volta"

di 

- Cineuropa ha incontrato il regista norvegese Terje Rangnes per parlare del suo film di Natale Carpenter Andersen meets Santa Claus

Terje Rangnes • Regista

Il Natale è alle porte, e vi apprestate a spalancarle per accogliere il celeberrimo Babbo Natale che, forse pensate, arriva direttamente dalla Finlandia, da Rovaniemi al circolo polare, più precisamente. Ricredetevi. Babbo Natale, quello vero, è norvegese, come il regista Terje Rangnes il cui ultimo film Carpenter Andersen meets Santa Claus [+leggi anche:
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intervista: Terje Rangnes
scheda film
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è direttamente ispirato a una storia di Natale dello scrittore Alf Prøysen, anch'egli Norvegese. 

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Cineuropa: È il suo secondo lungometraggio, dopo Just another day at the office?
Terje Rangnes: Sì, e ho anche realizzato, oltre ad alcuni spot pubblicitari, molte fiction per i giovani, soprattutto per la TV. Ma è la prima volta che racconto una storia di Natale, anche perché questa storia, che è un classico assai caro a grandi e piccini, fa davvero parte del patrimonio culturale norvegese. In realtà, l'idea non è mia. È stata la società di produzione Fantefilm Fiksjon a contattarmi per propormi questo progetto. Un onore per me, perché Alf Prøysen è un grande scrittore e autore di canzoni. 

È originario di Hedmark.
Esatto, tra Oslo e Lillehammer. È lì, nel bosco, che da sempre vive Babbo Natale con la moglie e i tre figli, ed è qui che incontrerà il carpentiere Andersen interpretato da Trond Espen Seim. Faranno amicizia e condivideranno la loro vita. Non dico altro. Quel che è certo è che il vero Babbo Natale ha poco a che fare con il Santa Claus di Walt Disney. È più simile agli spiriti della foresta, ai folletti e ai troll così ben illustrati dal disegnatore Kittelsen. Fanno parte di una natura senza tempo. 

Babbo Natale vi ha invitato tutti a casa sua, credo.
È vero, ma per preservare la sua privacy (ha paura dei paparazzi!), abbiamo preferito girare in Romania con Philip Øgård, il direttore della fotografia. E a Oslo lo abbiamo montato con Elise Solberg e abbiamo eseguito la post-produzione. Abbiamo prestato particolare attenzione agli effetti speciali che volevamo lievi e sfumati. Non amo i film spettacolari che richiedono troppi mezzi tecnici. La bellezza antica dei Natali di una volta, della vita provinciale e rurale di fine anni '60, questo è quello che abbiamo voluto mettere in luce grazie a un ritmo lento, a degli effetti visivi moderati e alla musica composta da Magnus Beite

La trama di base è un po' esile.
Sì, la storia originaria è di tre pagine, ma lo sceneggiatore John Kåre Raake l'ha ampliata dividendola in tre atti preceduti da un episodio che presenta la famiglia Andersen. L'ha adattato, sviluppato, completato, inventato con il mio aiuto e quello del produttore Martin Sundland. Questo lavoro di sviluppo è stato fatto in buon umore, come la collaborazione con tutti i membri della squadra. Sono stati dedicati sette mesi alla scrittura e alla minuziosa preparazione delle riprese nei diversi settori. Quando si inizia a girare, a mio parere, bisogna aver risolto tutti i problemi in anticipo se non si vuole perdere tempo o denaro. 

Fa provare gli attori?
Oh sì, le prove sono molto importanti. Per testare e rivedere i testi in particolare. Anders Baasmo Christiansen, che interpreta Babbo Natale, è anch'egli originario di Hedmark ed è stato di grande aiuto per insegnare agli altri attori l'accento regionale necessario. Gli attori, da grandi professionisti quali sono, si sono mostrati chiari e precisi senza strafare, credibili in ogni momento, e l'atmosfera del film deve molto a loro. I sei bambini dai sette ai dodici anni si sono comportati benissimo, e Ingeborg Sundrehagen Raustøl e Johanna Morck, che interpretano le mogli dei nostri due eroi, danno il loro contributo al film, alla magia del Natale e a Prøysen.

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(Tradotto dal francese)

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