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Bérengère Dastarac • Fondatrice, piattaforma di VoD Nowave

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- Cineuropa incontra Bérengère Dastarac, creatrice di Nowave, l’innovativa piattaforma di Video on Demand

Bérengère Dastarac • Fondatrice, piattaforma di VoD Nowave

Cineuropa ha intervistato Bérengère Dastarac, fondatrice dell’innovativa piattaforma di video su richiesta Nowave.

Cineuropa: Ci può parlare di Nowave?
Bérengère Dastarac: Nowave è un servizio di video on demande accessibile su base d’abbonamento in Francia e, da poco, in Inghilterra. La sottoscrizione è di 6,99 sterline al mese (7,99 euro) e permette l’accesso a tutti i contenuti della piattaforma. Proponiamo delle sezioni tematiche suggerite da una serie di esperti e personalità diversi. Ogni mese carichiamo cioè pochi film, ma accuratamente selezionati, il che ci permette di valorizzare titoli poco conosciuti, pellicole di genere, opere d’autore, film sperimentali, corti e lungometraggi, documentari. In febbraio, per esempio, il tema è stato dato da un artista di strada parigino, che ha indicato un bellissimo percorso di graffiti realizzato a Toulouse e raffigurante una mappa della città. La selezione ha anche fatto emergere numerosi eventi legati ai film sugli zombie, ai quali l’artista è appassionato. Abbiamo quindi offerto agli utenti la possibilità di partecipare a diverse iniziative a tema zombie, come aperitivi, matrimoni e sfilate a Parigi, Bordeaux e in altre città. Abbiamo messo a disposizione anche prodotti più seri, ad esempio studi sociologici sul fenomeno degli zombie fin dai suoi albori. In sintesi, la nostra offerta è molto varia e ci permette di guardare al cinema da una prospettiva più ampia, considerandolo come uno dei possibili strumenti culturali.  

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Quanti film mettete a disposizione ogni mese?
Finora quattro al mese, ma contiamo di arrivare presto alla decina. Il mese prossimo collaboreremo con Cinelatino, il festival del cinema latinoamericano, e con il Festival del Cinema Europeo di Lille, da cui abbiamo ricavato una selezione di sette cortometraggi. Con Cinelatino, avremo un film che sarà accessibile sulla piattaforma simultaneamente alla manifestazione, oltre che in Pocket Video. Quest’ultimo dispositivo permette a 15 sale cinematografiche francesi di caricare su chiavetta USB un catalogo di film a loro scelta. L’esperimento prevede in pratica la visione del film attraverso tre mezzi diversi nel medesimo tempo. Infine, abbiamo raccolto alcuni film realizzati da registe latinoamericane e che hanno partecipato a Cinelatino l’anno scorso.

Prevedete di estendere la piattaforma ad altri paesi europei?
Sì, ma dobbiamo tenere conto dei limiti dettati dal numero ristretto di lingue disponibili. Vorremmo aprire la piattaforma e rinegoziare i diritti dei film nei paesi europei francofoni, per esempio in Lussemburgo, in Belgio e in Svizzera. In aprile, saremo in Quebec per capire a quali condizioni potremo entrare sul mercato. Inoltre, visto che la piattaforma è anche in inglese ed è accessibile nel Regno Unito, ci piacerebbe estenderla ad alcuni paesi del Medioriente e del Nord Africa, in cui esiste già una rete di sale dedicate al cinema d’autore, con le quali stiamo cercando di stabilire una partnership. L’obiettivo è quello di lavorare fianco a fianco ai cinema, e non solo sulla piattaforma.

Qual è la più grande difficoltà nel lancio della piattaforma? L’acquisto dei diritti? La localizzazione geografica?
Ottenere i diritti dei film è difficile. In più, il nostro modello d’impresa non è sempre appetibile per i distributori, visto che dividiamo i guadagni. L’idea è di destinare quanto più possibile del fatturato ai detentori dei diritti, ma senza garanzia minima (MG). È stato arduo anche intercettare gli abbonati e, ancor di più, fidelizzarli. Offriamo infatti un mese di prova gratuito per scoprire la piattaforma, ma lo scopo è che rinnovino la sottoscrizione, cosa non sempre facile.

Qual è la quota minima di utenti alla quale puntate?
Perché la bilancia tra entrate e pagamenti sia in equilibrio, avremmo bisogno di 2.500 iscritti entro la fine dell’anno. Sarebbe l’ideale. Speriamo di raggiungere l’obiettivo, tenuto conto che siamo già presenti in due paesi e dovremmo riuscire ad estendere la piattaforma su altri territori prima della fine dell’anno.

Come descriverebbe la vostra strategia di marketing? Avete un budget?
Lavoriamo con dei media altamente specializzati ai quali diffondiamo dei comunicati stampa. Collaboriamo anche con i blogger, siamo attivi sui social e abbiamo cominciato a comunicare con i festival di cinema d’autore, di cortometraggi e di film di genere, a seconda del tipo di pubblico che vogliamo raggiungere. Stiamo anche mettendo a punto un progetto più ambizioso: organizzare in diverse città della Francia delle serate dedicate a film cult, con lo scopo di far breccia presso un target di giovani e attirare così nuovi utenti.

Quindi il fatto che l’acquisto dei diritti cinematografici avvenga di paese in paese vi causa problemi?
È senz’altro una fonte di grande lavoro. Se vogliamo diffondere un film su più territori, dobbiamo rintracciare per ogni paese i titolari dei diritti e, di conseguenza, moltiplicare le trattative.  In Inghilterra abbiamo accesso a cataloghi di film più recenti e non siamo limitati dalle tempistiche del settore, come invece avviene in Francia, dove occorre attendere 36 mesi dopo la data di uscita del film. Questo semplifica le cose e ci permette di sperimentare la diffusione simultanea sul video on demand e nelle sale, cosa purtroppo impossibile in Francia. 

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(Tradotto dal francese)

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