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Qatar

Fatma Al Remaihi, Elia Suleiman e Hanaa Issa • Organizzatori del Qumra, Doha Film Institute

“Non ci fermiamo mai, ravviviamo sempre la nostra ispirazione”

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- In una conferenza stampa con gli organizzatori del Qumra, Fatma Al Remaihi, Elia Suleiman e Hanaa Issa, il trio ha discusso su diversi argomenti come le nuove sfide che devono affrontare ogni anno

Fatma Al Remaihi, Elia Suleiman e Hanaa Issa  • Organizzatori del Qumra, Doha Film Institute
Fatma Al Remaihi, Hanaa Issa and Elia Suleiman con l'attrice Tilda Swinton all'edizione del Qumra di quest'anno

Durante una conferenza stampa che si è tenuta come parte della quarta edizione del Qumra, svoltasi dal 9 al 14 marzo a Doha, nel Qatar, organizzato dal Doha Film Institute (DFI), il team dietro il successo dell’iniziativa industry, Fatma Al Remaihi, AD del DFI e direttore del Qumra; Elia Suleiman, consulente artistico al DFI; e Hanaa Issa, direttore per la Strategia e lo Sviluppo e vicedirettore al Qumra, ha affrontato alcune questioni come le nuove sfide cui fanno fronte ogni anno, il futuro dello sviluppo di drammi TV e il rapporto instauratosi con i partner europei.

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Siete giunti alla quarta edizione, qual è stata la strategia che vi ha portato così lontano?
Elia Suleiman:
In un certo senso, non siamo arrivati con una strategia, l’unica politica che abbiamo è quella di non avere strategie. Preferiamo pensare a qualcosa e poi la proponiamo, e speriamo per il meglio. Ciò significa che preferiamo rischiare per rendere il Qumra più innovativo. Il nostro meccanismo di difesa agisce contro ogni ripetizione e il dare le cose per scontate.

Qual è la procedura che seguite quando selezionate i vostri Masters ogni anno?
Fatma Al Remaihi:
La cosa più comune che collega tutti i Masters è la loro generosità con i registi e il pubblico. Sono propensi a condividere qualsiasi cosa e impartire la loro conoscenza. 
ES: Sanno anche che non conducono una master class ad un festival. I Masters sanno che sono qui per aiutare la giovane generazione di registi. Quindi si dà per scontato che vengano per servire a tale scopo e rispondere a tutte le possibili domande - questo è il cuore del Qumra.
Hanaa Issa: Uno dei nostri Masters, Gianfranco Rosi, ha sottolineato durante la sua Master Class che quella era una conversazione, ed è questo il sentimento che vogliamo creare. Inoltre, ogni Master sceglie quattro progetti per fargli da mentore condividendo il proprio sapere con i partecipanti.

Come ad ogni edizione del Qumra, quest’anno c’è stata anche una maggiore attenzione all’Europa, in termini di Masters che sono stati invitati, di progetti partecipanti finanziati dal DFI e di ospiti. Come vede questo rapporto?
FAR:
Questa relazione è naturale, grazie alla vicinanza tra l’Europa e le nostre regioni. Inoltre l’interesse che abbiamo ricevuto è sempre in crescita e abbiamo avuto coproduzioni sin da subito. L’Europa è sempre stata una delle risorse principali per noi per scoprire nuovi talenti, e ogni anno, è il polo più forte da dove attiriamo i nostri professionisti. Inoltre, molti progetti europei stanno cercando talenti delle nostre regioni, quindi è del tutto reciproco. Questo legame tra regioni esisteva anche prima di lanciare Qumra, non è una sorpresa. Certamente, Qumra mira a semplificare e sviluppare questa sinergia adesso e nel futuro.
HI: Vorremmo far notare che anche noi abbiamo collaborazioni importanti con altre regioni. Per esempio, molti dei nostri ospiti di quest’anno, compreso uno dei nostri Masters, vengono dal Nord America, e tra di loro, abbiamo rappresentanti di Sundance e Netflix. Qumra è una piattaforma aperta – il mondo è nelle nostre mani.

Come create nuovi legami con il vostro pubblico a livello locale?
FAR:
Avere un pubblico è una parte dell’evoluzione del Qumra. Riconosciamo i cinefili fedeli che aspettano le proiezioni, i dibattiti e le Master Class. L’impegno è sempre più alto ogni anno, poiché emettiamo oltre 100 badge per il Qumra per quelli che non hanno un progetto. Stiamo scoprendo diversi talenti e attirando molte persone, è questo che ci stimola tanto.
HI: Non lavoriamo come un’impresa, lavoriamo come un’organizzazione culturale. Dobbiamo essere creativi e “sedurre” il nostro pubblico e convincerlo ad avere fiducia nelle nostre scelte. Questo è molto importante per ciò che il DFI rappresenta.

Cosa avete imparato dalle edizioni precedenti?
ES: Non abbiamo imparato nulla! Sin dalla nostra prima edizione, abbiamo sempre valutato cosa fosse giusto o sbagliato, e finora ha funzionato. Quindi, in sostanza, Qumra andrà a migliorare sempre di più. Non stiamo imparando molto, siamo sempre informati sui dettagli e su come progredire ogni giorno. Vogliamo ridurre le lamentele dei nostri ospiti – non solo dei Masters – a zero, e assicurare che ognuno sia soddisfatto quando lascia Qumra. Non stiamo mai fermi, ravviviamo sempre la nostra ispirazione.
HI: Prendiamo nota durante l’evento e discutiamo ogni cosa il giorno stesso dopo aver finito. C’è sempre un continuo apprendistato che viene curato in maniera ossessiva. E’ importante per noi introdurre ancora nuove cose all’interno del settore ed essere accettati e valutati.

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(Tradotto dall'inglese da Francesca Miriam Chiara Leonardi)

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