email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Miro Drobný • Regista di Who's Next?

"Internet è diventato una nuova religione"

di 

- Abbiamo parlato con il produttore e regista slovacco Miro Drobný del suo ultimo film Who's Next?, che tratta dei pericoli di Internet

Miro Drobný • Regista di Who's Next?

Miro Drobný è un regista, sceneggiatore, produttore e scrittore di libri per ragazzi slovacco. Ha girato il documentario Rytmus: A Dream from the Block [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, la serie tv Cookie.sk per la televisione ceca e la serie animata OVCE.SK. Quest’ultima è stata trasmessa in 23 paesi, tra cui la Cina. Cineuropa l’ha incontrato dopo la première del suo ultimo lavoro Who’s Next? [+leggi anche:
trailer
intervista: Miro Drobný
scheda film
]
, un film antologico sui pericoli che si annidano su Internet.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Cineuropa: Perché ha deciso di girare un film antologico dopo il documentario Rytmus: A Dream from the Block?
Miro Drobný:
Sarebbe stato piuttosto irresponsabile da parte mia avventurarmi nella produzione di un lungometraggio, visto che sarei riuscito a malapena a ricevere qualche finanziamento dall’Audiovisual Fund. Anche se ce l’avessi fatta, mi avrebbero concesso solo una cifra simbolica. Per questo ho deciso di iniziare a lavorare a un’antologia. Avrei potuto concentrarmi su un cortometraggio e, non appena avrei trovato un po’ di denaro, sarei potuto passare al successivo. D’altro canto, adoro la serie Black Mirror, in cui Charlie Brooker è stato capace di tirare fuori una serie antologica da 5 idee diverse. Ho trovato ispirazione anche nel film Storie pazzesche [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
, che è la prova di come delle grandi idee possano funzionare anche in un formato più breve.

Perché ha deciso di parlare dei pericoli di Internet?
Lavoro in questo ambito da 15 anni e nella la mia serie animata OVCE.SK ho trattato un tema simile, tanto che la si può vedere essenzialmente come la prima stagione di Who’s Next?. Internet oggi non è un argomento qualsiasi, è l’argomento. È diventato una nuova religione. È un fenomeno che influenza le vite di tutti noi, non soltanto quelle dei più giovani.

Aveva intenzione di focalizzarsi sulla prevenzione e sull’istruzione fin dall’inizio del progetto?
Temevo queste parole fin dall’inizio. Il pubblico non va al cinema per vedere delle pellicole istruttive o di prevenzione. Tuttavia, uno degli obiettivi che mi ero posto con questo nuovo film era che gli spettatori potessero tornare a casa con l’intenzione di fare qualcosa contro questi problemi. Ci pensavo fin dal principio, non importava che stessi consultando degli studi e delle ricerche sugli abusi sessuali su Internet o i miei libri sul cyberbullismo e sulle espressioni di odio online. Sostanzialmente con questo film vorrei mandare un messaggio a chiunque lavori con i giovani e che potrebbe contribuire a evitare che le tragedie viste nelle tre storie si ripetano.

Perché per Who’s Next? ha optato per un film di finzione piuttosto che per un documentario, soprattutto considerando che le tre storie sono state ispirate da fatti realmente accaduti?
Ho fatto una prova con il documentario con Rytmus: A Dream from the Block. Anche lì ho affrontato il tema della famiglia, una famiglia nata da un matrimonio misto in quel caso. Vista la natura della pellicola e l’argomento, il processo produttivo si è protratto per otto anni e, sebbene avessi pensato ad alcune scene particolari, ho dovuto aspettare che accadessero. Non potevo semplicemente inventarmele. Inoltre, la vita ci ha messo lo zampino, cambiando frequentemente i miei piani. Volevo finire il mio progetto successivo in meno di quattro anni; per questo tipo di pellicola è diventata una via percorribile. Era qualcosa che mi mancava. Avevo già girato un documentario e dei film animati e desideravo provare a farne anche uno di finzione in live-action.

Nella sua pellicola ha deciso di utilizzare un linguaggio cinematografico tipico delle nuove generazioni. In particolare, le scene dedicate ai killfie, ovvero ai selfie dal tetto di un edificio, sono quasi tutte esclusivamente frutto di riprese GoPro da altezze considerevoli. Non teme che quei momenti possano invogliare i più giovani a provare a replicare queste azioni piuttosto che fare da deterrente?
Effettivamente mi sono chiesto se il messaggio che desideravo lanciare alle generazioni più giovani fosse abbastanza chiaro. D’altro canto, non potevo semplicemente ignorare l’argomento e limitarmi a dire “non fatelo”. Non credo che il film sarebbe stato percepito come reale se avessi optato per un approccio diverso. In ogni caso, Angela Nikolau (modella e interprete di uno dei ruoli nel film) ha trovato un’ottima risposta a questa domanda, dicendo che gli esempi da seguire più importanti in assoluto per gli adolescenti sono i propri genitori.

Who’s Next? è un film in inglese, russo e sloveno, con un cast e location internazionali. Ha forse intenzione di esportarlo?
Al momento io e il mio agente di vendita siamo in contatto per la distribuzione del film con diverse grandi aziende come Netflix e HBO. Naturalmente, abbiamo bisogno di qualche riscontro positivo al botteghino qui da noi prima, ma stiamo lavorando per esportarlo anche a livello internazionale. Lo proporremo sotto forma di serie TV, con tre episodi già finiti, e ho qualche idea almeno per un’altra dozzina di puntate. Ma potremmo anche adattarlo a qualcosa di nuovo e girarlo con una troupe e un cast diverso.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese da Emanuele Tranchetti)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy