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GALWAY 2020

Julie Schroell • Regista di Raconte-moi le fleuve

"Il fiume San Juan è una metafora della storia di tutta l'America Latina"

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- Abbiamo parlato con Julie Schroell, regista di Raconte-moi le fleuve, un documentario essenziale sul Nicaragua che si è aggiudicato il premio Peripheral Visions del Galway Film Fleadh in Irlanda

Julie Schroell  • Regista di Raconte-moi le fleuve

Dall'autunno del 2019, il primo documentario indipendente della lussemburghese Julie Schroell, ha avuto un encomiabile percorso nei festival. Prima al Close Up Dokufest di Edimburgo (Scozia), dove Raconte-moi le fleuve [+leggi anche:
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intervista: Julie Schroell
scheda film
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si è aggiudicato il "Premio per il miglior documentario ambientale". Di recente, il film si è fatto notare in Serbia nella selezione del Beldocs International Documentary Film Festival di Belgrado e la scorsa settimana in Irlanda al Galway Film Fleadh. Si tratta di una testimonianza tanto preziosa quanto necessaria sulla storia contemporanea del fiume San Juan in Nicaragua e dei suoi abitanti, in particolare le giovani generazioni. Incontro con la giovane regista che firma qui un'opera poetica, delicata e profondamente impegnata.

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Cineuropa: Ha appena vinto il premio del Concorso Peripheral Visions del Galway Film Fleadh, supportato dal progetto "Galway 2020 Capitale europea della cultura", che rispondeva ai seguenti temi: "paesaggio, lingua e migrazione". Come pensa che il suo documentario si situi al crocevia di questi tre grandi temi di attualità?
Julie Schroell: Il fiume San Juan è una metafora della storia di tutta l'America Latina. La costruzione di un enorme canale interoceanico, un progetto guidato dai cinesi impiantati in Nicaragua, diventa il simbolo della colonizzazione moderna con i suoi effetti sulle popolazioni e sull'ambiente, come la deforestazione e la migrazione. Bisognerebbe aggiungere un quarto tema per Raconte-moi le fleuve, quello della cultura o dell'importanza dell'accesso alla cultura e all'arte. In un complicato contesto geopolitico, che ruolo può avere l'apprendimento della sua storia?

In che modo questo premio di Galway è importante per il suo lavoro? Ci parli del percorso di Raconte-moi le fleuve nei festival quest'anno: nonostante la pandemia di Covid-19 e il fatto che alcuni di questi eventi abbiano dovuto cambiare la loro formula tradizionale, cosa ha imparato da queste esperienze festivaliere?
Il premio del Concorso Peripheral Visions è un grande riconoscimento! Raconte-moi le fleuve è un film "piccolo" con un budget limitato e questa selezione rappresenta una certa apertura al mondo, un'opportunità ideale per diffondere il film altrove. In ogni caso, lo spero e ringrazio il Galway Film Fleadh e il Luxembourg City Film Festival per aver supportato il mio lavoro. Il documentario è stato lanciato poco prima dell'inizio della crisi (in particolare al Festival dei Popoli di Firenze), un tempismo sfortunato. Da allora, ci sono stati diversi festival annullati o rinviati. Nonostante ciò, il mio film si è fatto strada. Penso che l'esperienza dei festival online possa essere interessante nel senso che consente a più persone di vedere più contenuti. Mi dispiace, tuttavia, non aver potuto viaggiare con il mio film, incontrare persone intorno al mio lavoro... Questa è una tappa così importante nella carriera di un/una regista. Inoltre, Raconte-moi le fleuve è stato pensato e realizzato per il grande schermo; è frustrante sapere che le persone non possono viverlo con la magia del grande schermo.

Come si è interessato per la prima volta al fiume San Juan e perché?
Il mitico fiume San Juan è la continuazione del lago “Cocibolca”, una delle più grandi riserve di acqua dolce del mondo. Questa rete acquatica forma un passaggio tra gli oceani Atlantico e Pacifico (aggiungendo un piccolo pezzo di terra a pochi chilometri a ovest). Le storie di questo fiume sono così affascinanti che ho voluto dar loro una voce nel film (è quella di Christel Orozco, una ragazza di 11 anni, che interpreta se stessa). Alcune rovine testimoniano questo ricco passato: quello dei conquistatori spagnoli che combatterono contro i pirati inglesi; quello di Mark Twain che ha scritto il suo Travels with Mr. Brown; o anche quell’epoca non così lontana in cui migliaia di cercatori d'oro attraversarono questo passaggio considerato il più veloce per collegare i due oceani durante il XIX secolo. Oggi la regione è completamente abbandonata a se stessa: è il progresso nella direzione opposta. Questo contrasto mi interessava particolarmente.

Ci dica qualcosa in più di Yemn Jordan Taisigûe López.
È una persona eccezionale e un uomo fuori dal comune in una società nicaraguense fortemente maschilista. Attivista femminista, attore professionista, antropologo, Yemn ha insegnato in un'università a Managua prima di dover lasciare il paese dopo aver ricevuto minacce di morte nel contesto dell'attuale crisi politica. Il suo lavoro sociale e culturale nelle comunità rurali (teatro dell’oppresso o teatro forum, tra gli altri) non piaceva alle autorità. Questa crisi ha provocato la fuga di circa 100.000 rifugiati politici, di cui Yemn purtroppo fa parte.

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(Tradotto dal francese)

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