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CANNES 2021 Un Certain Regard

C.B. Yi • Regista di Moneyboys

“Devi prima amare e accettare te stesso, per essere in grado di dare amore e rispetto agli altri”

di 

- CANNES 2021: Il regista taiwanese-austriaco ha presentato un dramma sulla prostituzione maschile alla sezione Un Certain Regard

C.B. Yi • Regista di Moneyboys

Con il suo primo lungometraggio, Moneyboys [+leggi anche:
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intervista: C.B. Yi
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, il regista viennese di origini taiwanesi C.B. Yi affronta una serie di temi socialmente rilevanti, concentrandosi su un trio di ragazzi che si prostituiscono di Taipei. Abbiamo parlato con lui dell'ispirazione del film, proiettato in Un Certain Regard a Cannes, e del suo approccio artistico.

Cineuropa: Come è nato il progetto?
C.B. Yi:
Ho iniziato a lavorare all'idea circa otto anni fa. All'epoca, ho conosciuto dei giovani attori di Beijng che si stavano formando in Austria. Uno di loro mi ha detto che guadagnava i soldi per pagare l'assistenza sanitaria a sua madre andando a letto con gli uomini. Questo mi colpì molto. Questo è stato il punto di partenza per il film. A Taiwan ci sono molti giovani che lasciano la loro casa rurale per andare in città. Spesso lavorano nell'edilizia e sono pagati molto male. Altri si prostituiscono. L'educazione confuciana costringe le persone a sacrificarsi per il bene della famiglia. Volevo parlare di questo e sollevare la questione di cosa viviamo esattamente.

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È stato difficile produrre il film a Taiwan e perché è principalmente una produzione europea?
Sono cresciuto a Vienna e mi sono formato lì, in realtà da Haneke stesso. Dato che il mio background è lì, mi è sembrato naturale e persino necessario che i finanziamenti venissero principalmente da lì. Ma abbiamo anche ricevuto aiuti finanziari da Taiwan e abbiamo lavorato con un team misto. Il Taiwan Film Institute ci ha aiutato molto a trovare le location ed è stato di grande supporto.

Come hai fatto a fare ricerche per il film?
Ho avuto la fortuna di poter contare su una grande pubblicazione che un attivista LGBT taiwanese ha scritto. Lui analizza tutti gli aspetti della prostituzione maschile, considerando le questioni di salute e i problemi familiari. Tramite lui, ho anche conosciuto diversi "moneyboys" e così, nel corso di otto anni, la sceneggiatura si è arricchita di dettagli.

Qual è il messaggio più importante che vuoi comunicare con il film?
Vorrei che le persone come i miei protagonisti avessero il coraggio di essere felici. Bisogna innanzitutto amare e accettare se stessi per essere in grado di dare amore e rispetto agli altri in cambio. Se gli individui non stanno bene fisicamente e mentalmente, non saranno in grado di aiutare gli altri. Inoltre, dobbiamo imparare a lasciarci il passato alle spalle. Le persone non dovrebbero vivere con la vergogna per il resto della loro vita.

Ci sono registi che ti hanno ispirato a livello visivo?
Ci sono molti registi che ammiro, come Hou Hsia-Hsien, Ozu, Haneke, Buñuel, Wong Kar-Wai, Kubrick, Bresson o Tarkowsky. Come potete vedere, sono molto diversi tra loro. Non è il lavoro di un solo artista a cui mi sono ispirato, ma hanno allenato il mio occhio. Desidero concepire ogni scena come una grande inquadratura lunga in cui c'è un'azione che la dinamizza, evitando sequenze con molti tagli. Per me è importante che lo spettatore, soprattutto un giovane, si abitui a questa forma di narrazione. Non voglio creare immagini superficiali che distraggono, ma scene che permettono di immergersi in esse.

Sarebbe difficile mostrare il film a Taiwan?
No, in realtà Taiwan è molto progressista per quanto riguarda i diritti LGBT. Il matrimonio tra persone dello stesso sesso è permesso, per esempio. Il film è già stato lodato lì e non vedo l'ora di mostrarlo a un grande pubblico.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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