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TORONTO 2021 Contemporary World Cinema

Bouli Lanners • Regista di Nessuno deve sapere

"Ho pensato che a 54 anni potevo finalmente avere una storia d'amore"

di 

- Incontro con il cineasta belga che presenta il suo ultimo film, molto diverso dal suo lavoro precedente, ossia una storia d'amore, in inglese

Bouli Lanners  • Regista di Nessuno deve sapere
(© Aurore Engelen)

Abbiamo incontrato il cineasta belga Bouli Lanners, che presenta a Toronto, nella sezione Contemporary World Cinema, il suo ultimo film, Nessuno deve sapere [+leggi anche:
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, che segna una vera e propria svolta rispetto ai suoi film precedenti poiché è una storia d'amore, in inglese, girata sull'isola scozzese di Lewis, in cui recita al fianco di Michelle Fairley.

Cineuropa: Quali sono state le origini del progetto?
Bouli Lanners:
Da più di trent’anni vado in Scozia ogni anno. Amo quel paese e volevo girare lì da un po'. Mi veniva facile immaginare come trasformare quei paesaggi in immagini, ma non avevo una storia. E poi mi sono stabilito sull'isola di Lewis per diversi mesi. Mi piace particolarmente quest'isola perché è un'isola presbiteriana e ha qualcosa di legato al passato. Lì, ho ascoltato molto una canzone in particolare, Wise Blood, ed è quella canzone che mi ha dato l'idea di raccontare una storia d'amore lì. E poi mi sono detto che a 54 anni potevo finalmente raccontare una storia d'amore, ma con persone della mia età. In precedenza, non avrei osato farlo. Una commedia fallita è orribile, ma una storia d'amore fallita, penso che sia peggio di ogni altra cosa.

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Una storia d'amore guidata anche dalla sua protagonista, che prende il controllo del suo destino.
Mi è sempre stato detto che nei miei film non ci sono molte donne. Ma ora, all'improvviso, ho pensato che potevo, con la mia esperienza, parlare di donne senza cadere in cliché.

Chi è Millie, in realtà? Qual è il fattore scatenante che le fa decidere di provare a cambiare la sua vita?
Ha questo soprannome, The Ice Queen, di cui non riesce a liberarsi. È bloccata su quest'isola. Io vengo dalla campagna, posso immaginare cos'è, questo peso della comunità. Tanto più che è impossibile trovare un partner sull'isola, non ne è rimasto nessuno, se ne sono andati tutti. Così fa il salto, decide di mentire. L'amnesia di Phil rende tutto possibile, abbatte le barriere. Lei può fargli credere qualsiasi cosa. Riformattarlo. Certo, con la sua morale e la sua educazione, questa è la cosa peggiore che potrebbe fare, ma lo fa comunque. Trova un'apertura, e anche se dura solo 3 settimane o un mese, almeno sarà successo una volta nella sua vita.

Per lei è un completo cambio di territorio, geografico, linguistico, tematico allo stesso tempo: è un modo per mettersi alla prova?
Mi è sempre stato detto che era bello uscire dalla propria zona di comfort, e qui sicuramente mi trovavo in una zona di totale disagio. Ma l'avventura umana e artistica è stata eccezionale. Comunque avevo detto, dopo Les Premiers, les Derniers [+leggi anche:
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, che volevo rompere con quello che avevo fatto prima. Avevo fatto quattro film molto d'autore. Volevo provare qualcosa per un pubblico potenzialmente più grande, senza tradire nulla di chi sono, ovviamente.

C'era anche il desiderio di diventare un eroe romantico, come attore?
All'inizio, non ero destinato a recitare la parte. Avevo trovato qualcuno, ma avevano paura di andare in Scozia e rimanere bloccati lì. Quindi il mio agente e il mio produttore mi hanno detto: "Fallo e basta!". Tuttavia, recitare in inglese è stata una vera sfida, oltre a dirigere anche in inglese. Temevo di virare verso la performance o l’esercizio di stile, mentre invece volevo semplicemente fare un film. Dirigersi in una storia d'amore e guardare le riprese in seguito, è molto complicato. Ed è allora che ho eliminato tutte le scene di sesso (ride)!

Quali sono i suoi progetti attuali?
Sto mettendo a punto l'adattamento di un romanzo di Serge Joncour, Nature Humaine, che ha ricevuto il Prix Femina (leggi la news). È una cronaca, che è una cosa completamente nuova per me. Il film mostra, attraverso la storia di un giovane che rileva l'azienda agricola di famiglia, come in materia di agricoltura tra il 1976 e il 1999 siano state prese tutte le decisioni sbagliate. Penso di aver trovato il filo conduttore e sono molto emozionato, perché sarà la prima volta che ci sarà una dimensione più politica in uno dei miei film, che corrisponde alle mie convinzioni civiche ed ecologiche. Fare un altro film come quelli che ho fatto prima, non ne vedo più il senso; il mondo è cambiato così tanto, stiamo affrontando tali emergenze.

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(Tradotto dal francese)

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